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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Salta l'incontro elettorale di Lagalla alla Franchetti, Forello e Argiroffi: "Aggrediti da dipendenti della Reset"

La denuncia dei due consiglieri, presenti davanti alla scuola di Romagnolo per verificare una segnalazione, apre un caso politico nel giorno della commemorazione di Falcone: "Quanto è successo è illegale e dimostra il modo clientelare con il quale alcuni candidati racimolano voti". L'azienda apre un'indagine: "Gli operai non dovevano essere lì"

Un incontro con l'aspirante sindaco Roberto Lagalla davanti alla scuola Franchetti, per giunta saltato, sfocia in uno scontro fisico tra il consigliere comunale Ugo Forello (gruppo Oso) e un operaio della Reset. Forello racconta di un'aggressione fisica e verbale mentre filmava la scena assieme alla collega Giulia Argiroffi.

Da fisico, lo scontro è diventato anche politico con strascichi che hanno coinvolto una schiera di candidati dell’Udc e due squadre di operai della partecipata del Comune che lì, davanti alla scuola Franchetti, non avrebbero dovuto esserci. Compreso il loro supervisore Pietro Buscemi, anche lui nella lista dell’Udc per le amministrative. Quanto accaduto è ora al centro di un’indagine interna da parte dell’azienda che vuole chiarire i contorni delle vicenda e non esclude provvedimenti disciplinari a caricho degli operai. "Secondo i programmi, che pubblichiamo sul sito web, non avrebbero dovuto essere lì. Abbiamo avviato la procedura prevista - dice a PalermoToday Antonio Pensabene, dirigente Reset - e faremo massima chiarezza nella massima trasparenza".

E' stata una mattinata carica di tensione quella di oggi davanti al plesso scolastico di viale Amedeo D’Aosta, a Romagnolo, chiuso da tempo per una ristrutturazione ancora lontana. A denunciare l’accaduto i due consiglieri, ex del Movimento 5 Stelle poi passati al gruppo Oso, Forello e Argiroffi, candidati nella lista di Azione e +Europa a sostegno di Fabrizio Ferrandelli: "Nel giorno della commemorazione per la strage è inaccettabile che venga fatta una raccolta clientelare di voti del candidato Lagalla".

L’appuntamento era stato organizzato con un rapido tam tam sui cellulari di mezzo quartiere. "Il candidato sindaco Roberto Lagalla sarà nella seconda circoscrizione. Partenza davanti l'Istituto Franchetti e proseguirà presso il Centro Padre Nostro sino alla visita presso un'azienda della zona. Seguiteci, vi aspettiamo numerosi", recitava il messaggio. Forello e Argiroffi, raccogliendo delle segnalazioni, sono andati a Romagnolo per vedere chi ci fosse davanti alla scuola. "Non mi pare che l'ex assessore all'Istruzione - aggiunge Argiroffi - si fosse interessato molto a questa scuola per cui abbiamo combattuto tanto. Capisco che oggi, con le elezioni alle porte, è tutta un'altra cosa".

Al loro arrivo, raccontano, l'incontro con Lagalla sembrava ormai saltato e "c’erano il consigliere Elio Ficarra dell'Udc, il candidato presidente alla seconda circoscrizione Giuseppe Federico, la candidata alla circoscrizione Anna Maria La Valle, il candidato al Consiglio comunale Salvatore Savoca, che attendevano l'arrivo del loro candidato sindaco di fronte alla scuola. E anche tale Pietro Buscemi che poi abbiamo scoperto essere un dipendente della Reset". Fin qui, a poche settimane dal voto, tutto regolare. C’erano numerose famiglie che avevano risposto all’invito per scoprire, fra le altre cose, il futuro dei loro bambini, da mesi costretti a doppi turni e stravolgimenti visto che i lavori per la ristrutturazione sono stati consegnati ma sono ancora lontani dalla fine.

Erano venuti ad ascoltare il programma dei candidati, mentre al Foro Italico iniziava la commemorazione per il trentennale della strage di Capaci. Oltre a mamme e papà "c’erano una decina di lavoratori della Reset in servizio - si legge in una nota - con due camioncini della stessa società. Dopo essersi identificati i consiglieri hanno chiesto la ragione di questa presenza massiccia riprendendo l'accaduto con il cellulare. Forello è stato strattonato dalla camicia, aggredito e offeso mentre alla Argiroffi è stato fatto cadere il cellulare. I consiglieri comunali sono stati costretti a chiamare il 113. A quel punto, sia i politici che appoggiano Lagalla, sia i lavoratori della Rap, sono scappati. E’ stata fatta, altresì, immediata segnalazione alla dirigenza della Reset e all’assessore Sergio Marino". Lo scontro verbale è proseguito per una manciata di minuti durante i quali i lavoratori hanno sostenuto di trovrarsi lì per ordini ricevuti dai superiori.

"Quanto è successo - prosegue la nota di Forello e Argiroffi - non solo è illegale, ma dimostra ancora una volta il modo clientelare con il quale alcuni candidati al consiglio e a sindaco, si muovono per racimolare i voti in città. E' uno schifo a maggior ragione quando ad essere strumentalizzati sono i lavoratori di una partecipata durante le ore di servizio. Nel giorno della memoria per la strage di Falcone, dobbiamo difendere, ancora di più e senza timore, la qualità del consenso e il voto libero da qualsiasi condizionamento o promessa".

La nota di Lagalla: "Basta provocazioni"

"Piena e sincera solidarietà ai consiglieri comunali Giulia Argiroffi ed Ugo Forello per le violenze subite questa mattina. Niente giustifica - dice il candidato del centrodestra tramite il suo staff - le prepotenze e le aggressioni. Cessino immediatamente le polemiche e le provocazioni continue, soprattutto nei nostri confronti, che stanno inquinando la campagna elettorale di Palermo. Il futuro della città si costruisce innanzitutto mettendo da parte orgogli, rivendicazioni e prepotenze, anche verbali, e offrendo idee e soluzioni agli elettori, come noi facciamo da sempre".

Dalla partecipata: "Avviata indagine interna"

Dalla Reset fanno sapere di avere avviato le procedure che prevedono in prima battuta il controllo degli ordini di servizio e il cronoprogramma degli interventi. "Lo facciamo proprio per prevenire i problemi - aggiunge il dirigente Pensabene - e per questa ragione li pubblichiamo sul nostro sito. Adesso, nel rispetto della presunzione d'innocenza, sentiremo i lavoratori e l’azienda si determinerà senza, eventualmente, guardare in faccia nessuno. Si farà tutto ciò che si dovrà fare. Ci spiace per il comportamento che abbiamo visto in alcuni video, non consono sicuramente ai principi che vigono all'interno della nostra azienda. Da un primo controllo quelle squadre erano in servizio ma non avrebbero dovuto essere lì. Non risultano inoltre giustificativi né permessi in tal senso".

La redazione di PalermoToday ha provato senza successo a contattare il candidato consigliere Buscemi

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