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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il ricordo / Resuttana-San Lorenzo

Quel sogno di diventare parrucchiera infranto contro un muro, San Lorenzo sotto choc per Carlotta

La diciottenne ha perso la vita domenica all'alba in un incidente in viale del Fante. Frequentava l'Euroform, l'istituto professionale di Pallavicino. Figlia unica, le sue sorelle erano le amiche: "Non voleva mai stare a casa perché amava divertirsi. Quante notti passate a parlare sulle panchine..."

Da grande voleva fare la parrucchiera ma i sogni e le speranze di Carlotta Rosano, 18 anni compiuti lo scorso settembre e residente nella zona di San Lorenzo, sono svaniti per sempre quando il suo cuore si è fermato per le gravissime lesioni riportate in seguito a un tragico incidente avvenuto all'alba di ieri. Era a bordo di una Fiat 600 guidata da un'amica quando, nell'impatto fatale contro un muro di viale del Fante, l'auto si è ridotta a cumulo di lamiere non lasciandole scampo. 

Frequentava l'Euroform, l'istituto professionale di Pallavicino, e da poco aveva anche iniziato a fare alcuni stage nella parrucchieria vicino casa, a San Lorenzo. Aveva scoperto la passione per i capelli qualche anno fa. Ora che Carlotta non c'è più, un intero quartiere è sotto choc per la tragica fine di una ragazza buona, sempre pronta a esserci per tutti. "Era troppo dolce, aveva la bontà nel cuore - racconta a PalermoToday Luana, una delle migliori amiche della diciottenne -.  Non lo dico io che la amavo come una sorella. Lo dicono tutti quelli che la conoscevano. Scherzava sempre, voleva sempre stare fuori a divertirsi. Amava la vita, ma allo stesso tempo era molto fifona, tanto da spaventarsi anche di un palloncino che scoppiava. Ma nonostante ciò, voleva sempre fare cose nuove". 

E così le giornate di Carlotta passavano come quelle di tutti gli adolescenti d'oggi. Posati i libri, il tempo trascorreva tra giocate a carte con le amiche, notti in centro storico e in discoteca, pomeriggi al centro commerciale, selfie e storie per raccontare passo passo quella vita che, a 18 anni, era appena sbocciata. "Andavamo in discoteca a ballare, o stavamo nella nostra zona sempre io, lei ed Emanuela (una delle amiche con cui Carlotta era uscita la sera dell'impatto fatale ndr) - spiega ancora a PalermoToday Luana -. D’estate stavamo fino a tarda notte nelle panchine di San Lorenzo a parlare, parlare e ancora parlare fino a notte fonda. Stavamo ore e ore sedute su quelle panchine che adesso, se ci penso, mi mancheranno da morire. Alle volte scendevamo in centro a bere qualcosa, qualsiasi uscita con lei era divertimento. Anche se stavamo sotto casa sua come spesso capitava, sapeva come farci divertire". 

Carlotta, che era figlia unica, aveva trovato nelle sue amiche quelle sorelle che non aveva mai avuto. "La casa senza di lei adesso sarà vuota. Penso ai suoi genitori, come faranno a sopravvivere a tutto ciò? Per me era come una sorella vera - prosegue - ci conoscevamo da quando avevamo 11 anni l'una. Era sempre con me, dormiva e mangiava a casa mia, come io nella sua, si può dire che entrambe avevamo una seconda famiglia". 

Come per tutti gli adolescenti, anche Carlotta aveva vissuto con tormento questo periodo di pandemia, lontana dalla normalità tipica di chi a questa età vuole vivere il divertimento senza alcuna limitazione. "Giorni prima, mentre camminavamo come al solito per tornare a casa, prese uno dei suoi discorsi e mi disse 'io certe volte sono triste e penso che vorrei morire, però poi ci penso bene e in realtà io non voglio morire, perché la vita è bella' - conclude tra le lacrime Luana -. Mi si spezza il cuore a pensarci. Il non poter essere libera di fare quello che voleva la rendeva infelice. Non voleva mai stare a casa, perché amava uscire. Poche cose la rendevano triste, tra queste il non stare con le amiche e l’annoiarsi da sola a casa". 

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