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Venerdì, 29 Marzo 2024
Incidenti stradali

L'addio a Sacchi, lacrime per l'operatore Rai: "Ci hai mostrato la Strage di Capaci"

La chiesa Maria Santissima dell'Assunta a Mondello ha dato l'ultimo saluto al giornalista morto mercoledì pomeriggio in un incidente stradale in via Castelforte

Il mondo di Marco Sacchi era là dentro. Amici, familiari, colleghi. La chiesa Maria Santissima dell'Assunta a Mondello ha dato l'ultimo saluto al giornalista e operatore tv della Rai morto mercoledì pomeriggio in un incidente stradale in via Castelforte. Era in sella al suo scooter quando è finito, per cause da accertare, contro una Volkswagen Lupo. Sacchi era molto conosciuto nell'ambiente dell'informazione. Presenza fissa e discreta, telecamera in spalla. Lacrime, pensieri e singhiozzi. In tanti oggi hanno tirato fuori aneddoti sulla lunghissima carriera di Sacchi, morto a 61 anni. "Marco era sensibile, professionale e garbato - dice un collega - Ci mancherà". "Il nostro caro Marco era un giusto, si è sforzato di far cambiare la società",  ha detto don Pietro durante il funerale, in una chiesa completamente gremita.

Sacchi aveva raccontato con le sue immagini gli eventi più significativi degli ultimi tre decenni di Palermo, e fu uno dei primi operatori ad arrivare sul luogo della strage di Capaci il 23 maggio 1992. Giunse sul luogo dell'esplosione con la sua Vespa e con una staffetta riuscì a far arrivare a tempo di record la cassetta con le riprese negli studi Rai. La sua testimonianza era stata trasmessa pochi giorni fa da Rainews nell'ambito dei servizi dedicati alla strage. Episodio che oggi il parroco ha tirato fuori durante il funerale. "Caro Marco, tu ci hai mostrato le immagini di Capaci - ha detto don Pietro -. E con quelle immagini ci hai scosso le coscienze. Hai trasmesso la giustizia, hai mostrato cosa vuol dire vivere correttamente". 

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