rotate-mobile
Cronaca

Inchiesta al Comune, accuse e veleni: "Impiegati infedeli usavano trucchi per non pagare la Tari"

Dalle intercettazioni emerge che proprio all'ufficio Tributi diversi dipendenti avrebbero usato le loro credenziali per azzerare le cartelle esattoriali, anche a parenti e conoscenti. "Tanto qui non ha mai controllato nessuno". La dirigente informava il vicesindaco Fabio Giambrone, ma il Ragioniere generale le diceva: "E' un demente, ti fidi di lui?"

Mentre i conti del Comune stavano virando sempre più verso il rosso e ci si avvicinava a passo sempre più spedito verso il dissesto, proprio negli uffici municipali alcuni dipendenti infedeli - approfittando dell'assenza di controlli - sarebbero entrati con le loro credenziali nei sistemi informatici e con una serie di stratagemmi sarebbero riusciti ad evitare di pagare alcune tasse, in particolare quella sui rifiuti, ovvero quell'imposta che a Palermo tocca picchi straordinari di evasione.

Da una parte ci sarebbe stato chi al Comune avrebbe azzerato illegittimamente cartelle esttoriali, dall'altra, proprio per cercare di far quadrare i bilanci, a Palazzo delle Aquile si ragionava di aumentare la Tari, per giunta in una città che non brilla certo per pulizia e in cui ci sono rifiuti abbandonati un po' ovunque. Il capitolo sui presunti "furbetti della Tari" è uno dei retroscena dell'inchiesta sui bilanci del Comune e dalle intercettazioni emergono anche dei veleni e una sorta di sfiducia nei confronti di una delle massime cariche dell'amministrazione, il vicesindaco Fabio Giambrone, da parte del Ragioniere generale, Bohuslav Basile (che lo definiva "cretino" e "demente") e della dirigente dell'ufficio Tributi, Maria Mandalà.

La dirigente e la lotta all'evasione, Giambrone: "E' pericolosa"

"Giambrone è un demente, ti vuoi fidare di lui?"

Proprio Mandalà, che avrebbe tentato di riorganizzare l'ufficio dopo la lunga gestione di Leonardo Brucato, sarebbe partita in quarta quando avrebbe scoperto i trucchi di alcuni impiegati e avrebbe informato anche Giambrone. Scelta che sarebbe parsa però avventata a Basile: "Che motivo c'è che chiami Giambrone? Che è un cretino, è un demente..." e, diceva alla dirigente, "tu che ne sai, ora avverte la gente: 'State attenti', tu ti vuoi fidare di Giambrone?".

Le raccomandazioni per avere sconti ed esoneri

Una tassa necessaria, ma molto indigesta la Tari, che viene evasa da tantissimi cittadini, che poi magari sono anche quelli che si lamentano per la sporcizia e il degrado che attanagliano le strade. E Mandalà nel 2019, convinta che avrebbero potuto esserci "raccomandazioni" per avere sconti o esenzione sull'imposta, aveva persino vietato agli impiegati di stazionare negli atrii per parlare con i cittadini. I particolari emergono dall'inchiesta della guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Andrea Fusco: a 23 persone (compreso il sindaco, Leoluca Orlando, Basile e Brucato) è stato notificato l'avviso di conclusione, ma gli indagati sono il doppio.

Buchi nascosti e entrate gonfiate: "Così taroccavano i bilanci"

"Serve una commissione d'inchiesta"

Il 15 ottobre 2019 Mandalà telefonava a Basile e gli annunciava: "Ho chiamato pure Giambrone... Ho saltato il fosso e ho detto: 'Ho chiamato prima l'assessore, poi il dottore Basile e...", ma il Ragioniere generale la interrompeva subito: "Ma perché sei così impulsiva, Maria? Io non ti capisco" e lei rispondeva: "Perché adesso è il caso che ci sia una commissione d'indagine" e Basile insisteva: "E lo devi dire a Giambrone? Prima si fanno gli atti, si scrive e poi dici a Giambrone". 

"Il vicesindaco mi ha detto: 'Denunciamo'"

Mandalà non condivideva: "No, no, dice (Giambrone, ndr): 'Quando volete sediamoci' e qual è il problema? Sono cose di una certa gravità, sono saltate fuori stranamente quando sono arrivata io... gli ho detto: 'Era un caso singolo... nulla... ma adesso si sta allargando... Tu sei assessore al personale, vicesindaco, dobbiamo sostituire...' e lui (Giambrone, ndr): 'Assolutamente, sediamoci quando volete, grazie per la chiamata... Forse è meglio avere un rapporto diretto perché la gente mi ha detto...' e io: 'Sì, anche a me hanno detto di te, ma siccome siamo qua per lavorare' e dice: 'Hai ragione, meglio un rapporto diretto', quindi ho acchiappato la palla al balzo... Già la segnalazione in Procura non l'abbiamo fatta?". E Basile: "No, ancora non l'abbiamo fatta".

"Lo prendo per le corna, non ho paura di nulla"

Riprendeva la dirigente: "Ah vero... io gli ho detto: 'La prima noi l'abbiamo già fatta', dice: 'Bisogna denunciare, denunciamo', ci mancasse altro. Certo che denunciamo..." Basile: "Ci devi ragionare sulle cose, Maria, noi abbiamo tante cose da fare, l'abbiamo fatta la rotazione per l'anticorruzione? Abbiamo tante cose ancora che ci potrebbero essere rimproverate... Dobbiamo essere prudenti... Ma Giambrone che fa? Tu non lo conosci" e lei: "Apposta l'ho fatto, lo affronto per le corna, io non ho paura di nessuno... Ho chiamato anche D'Agostino (Roberto, ex assessore al Bilancio indagato anche lui, ndr), ho detto: 'Lo capisci che qua personale nuovo, un po' di rotazione', dico (a Giambrone, ndr): 'Certo con Brucato non usciva niente, Fabio'... Così capiscono che non possono più... perché all'Anac scrivo... vediamo se ci piace a Le Donne (Antonio, il Segretario generale, ndr)... Ho fatto la relazione a Le Donne, come responsabile dell'anticorruzione e manco si è degnato a una chiamata, quindi ho scritto a Le Donne, sulla segnalazione della signora S...".

"Non è un caso isolato, nessuno ha mai controllato lì dentro"

La signora S. sarebbe una delle impiegate infedeli che avrebbe evitato di pagare la Tari e che, secondo Mandalà, avrebbe dato le sue credenziali al suo compagno perché potesse intervenire sulle cartelle di parenti e conoscenti. Basile era convinto che "è un caso isolato, hai trovato un dipendente infedele", ma Mandalà sosteneva di aver già individuato un altro impiegato che avrebbe agito illegittimamente: "E domani sarà integrato con il signor F. e con tutti gli altri che verranno a seguire che non sono due, stanne certo che non sono due... Tanto non ha mai controllato nessuno là dentro... Del signor F. dice che non se lo potevano aspettare, uno dei più bravi per l'Imu che era al contenzioso e che subito voleva tornare all'Imu e ho detto: 'Va bene, ci ritorni'".

E Orlando disse: "Garantiamo i conti e poi la gente protesta"

"Non posso fare la lotta all'evasione con questi porci"

Il Ragioniere generale chiedeva più dettagli: "Ma si è caricato pagamenti suoi?" e Mandalà spiegava: "Sì pure lui, si è caricato cose per se stesso" e racconta ancora cosa avrebbe detto a Giambrone: "Gli ho detto che ho... un sistema ai Tributi per cui è il caso di avere un po' di ricambio di personale". Basile tendeva a minimizzare: "E' il timore, non è che hai scoperto, hai scoperto due dipendenti infedeli... Tu pensi con chi lavoriamo noi? Con quali dipendenti? Siccome lavori in un posto dove si mettono timbri, lavori in un posto in cui ci vuole esperienza...", e Mandalà replicava: "Appunto e non posso fare lotta all'evasione con questi porci, mi devono dare altri porci, se vogliono la lotta all'evasione, le pratiche fatte, mi diano anche i porci diversi da questi... E' la politica che deve capire come siamo messi, ora non ho più voglia di giocare perché adesso firmo io e non è più chi c'era prima, adesso afferro il toro per le corna... Domani scrivo e chiedo a quello là e alla commissione d'indagine esterna... Ti chiedo di farti protavoce di una commissione d'indagine, non si possono fare trentamila controlli".

"Il maresciallo ci ascolta"

Basile invitava alla prudenza, anche per non rendere ulteriormente complicato il lavoro: "Vuoi stare sola in questa guerra con i tuoi dipendenti, che ti devo dire? Io lo faccio per te... Perché sei così impulsiva, non lo devi risolvere domani mattina il problema", ma la dirigente non arretrava: "Domani mattina... allora già ci deve essere il trasferimento, anche se ti arriva stasera... Io il verbale per la signora S. l'ho fatto alla presenza di due dirigenti dell'anticorruzione e domani faccio l'altro e te lo mando e fai tutte le iniziative che vuoi... Io, per il maresciallo che mi ascolta, io ho segnalato". Una frase quest'ultima che lascia intuire che Mandalà ipotizzasse di essere intercettata.

"Ora Giambrone averte tutti"

Basile chiariva il suo punto di vista e tornava a commentare la figura di Giambrone: "Noi non stiamo litigando, ci stiamo confrontando... Che motivo c'è che chiami Giambrone? Che è un cretino, è un demente..." e Mandalà: "Allo scopo che deve sapere la merda che c'è dove deve infilare il collo, perché glielo farò infilare...", ma Basile sarebbe stato scettico: "Tu che ne sai, ora avverte la gente: 'State attenti', tu ti vuoi fidare di Giambrone?". La dirigente rispondeva netta: "Ma quando mai, io ho bisogno delle soluzioni, cioè 'dobbiamo denunciare', gli ho detto (a Giambrone, ndr): 'Già fatto', li dobbiamo smerdare tutti perché è un altro nucleo quindi io afferro il toro per le corna". E Basile: "Lo hai già smerdato perché non risponde, quindi lui è già fottuto di fronte all'anticorruzione, non ha fatto niente il segretario...".

"Si è caricata tre anni, controlliamo anche i parenti"

Il 9 ottobre 2019 Mandalà tornava sul caso della signora S. e diceva a Basile: "Se vedi l'assessore incomincia a dirglielo perché oggi partiranno pure questi della Procura... Io ho chiesto tutte le operazioni che ha fatto il compagno della signora perché a questo punto tutti pensano sia stato il compagno". In un'altra telefonata aggiungeva: "Mi ha dato tutte le operazioni della signora S., lei si è caricata 2015, 2016, provò a caricarsi 2017, ma poi ci sarà stato un problema, l'ha annullato e il 2018 pure se l'è caricato, quindi tre anni si è caricata, con la sua password, certo adesso l'avvocato dice che gliel'hanno rubata la password... è ridicola questa difesa, non sa cosa dire. Come Imu ci stiamo concentrando sulla verifica di cose a nome del compagno, parenti e a nome suo, famigliari di lei... Io già ho trovato pure il terzo anno....".

"Il compagno ha fatto tanti imbrogli"

Basile rimarcava: "Ma lei dichiara di aver fatto pagamenti Rav di 57 euro" e Mandalà: "Non c'è nulla, nulla, né come F24 né come bonifico... l'avvocato è spavaldo, dice che deve denunciare perché gliel'hanno rubata la password, giusto giusto gliela rubano però esonerano lei dal pagamento". E aggiungeva:Mandalà precisava inoltre che la dipendente infedele "aveva il compagno lì e il vero imbroglione è lui, molti sostengono che questa cosa l'abbia fatta lui con la password di lei, ma la paga sempre lei che gli ha dato la password, secondo me lui aveva fatto tanti imbrogli e troveremo il resto delle porcherie". 

"La gente viene qui a cercare raccomandazioni..."

I due discutevano poi di un emendamento che potesse migliorare il pagamento delle tasse ed evitare il più possibile trucchi per evaderle: "Dobbiamo fare tanto altro - diceva la dirigente dei Tributi - perché dobbiamo togliere le agevolazioni, dobbiamo togliere un sacco di cose, anche questa cosa che prevede solo il cassetto tributario, l'iscrizione via telematica, la gente pur di entrare nel settore chiama tutti, tutti sono chiamati al telefono. Ho dovuto fare una disposizione ai portieri che non sono autorizzati a chiamare i dipendenti e a farli scendere... Perché la gente, cioè il fatto che li ricevono, quindi praticamente cercano raccomandazioni, telefonate... I dipendenti non sono autorizzati a sostare nell'atrio a fare consulenze personali, alla luce di quello che è successo, sempre di più dobbiamo andare sull'ambito telematico".

"Si spaventano, ma bisogna avere paura di fare le porcherie"

Il 17 ottobre del 2019 la dirigente dei Tributi raccontava a Basile che avrebbe dovuto fare un discorso chiaro ai dipendenti: "Non sarà facile affrontare questo discorso, molti sono sconvolti del tentativo di affossare un collega perché fra di loro parlano, è una settimana che non parlano d'altro, ma io devo dire che sono dalla parte della persona perbene, chiaramente non possono tentare la stessa porta gli infedeli. Devo ben calibrare perché di nuovo c'è sconvolgimento... La gente si spaventa, ma dobbiamo avere paura a fare le porcherie".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inchiesta al Comune, accuse e veleni: "Impiegati infedeli usavano trucchi per non pagare la Tari"

PalermoToday è in caricamento