Beni confiscati, l'inchiesta si allarga: al vaglio la posizione del prefetto
Secondo quanto riporta il quotidiano 'Il Messaggero' sono in corso delle verifiche sul contenuto di alcune conversazioni di Francesca Cannizzo intercettate con l'ormai ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto
Si allarga l'inchiesta della Procura di Caltanissetta sulla gestione della sezione misure di prevenzione dei beni confiscati alla mafia. La posizione del prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, adesso è al vaglio degli inquirenti nisseni. Secondo quanto riporta il quotidiano 'Il Messaggero' sono in corso delle verifiche sul contenuto di alcune conversazioni del prefetto intercettate con l'ormai ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, indagata per corruzione aggravata, induzione alla concussione, abuso d'ufficio".
Le verifiche sul ruolo del prefetto ruoterebbero sul rafforzamento della scorta al magistrato decisa a seguito della notizia che la mafia voleva morta la Saguto. I magistrati nisseni sospettano che si sia trattato di un'operazione costruita a tavolino. E' affiorata l'ipotesi che un ufficiale della Dia di Palermo avrebbe diffuso una notizia molto vecchia con l'obiettivo di sollevare un clamore mediatico attorno alla giudice paladina dell'antimafia per controbilanciare alcuni servizi tv di Telejato e delle Iene.
Intanto l'ex prefetto Isabella Giannola e l'avvocato civilista Antonio Coppola sono i primi amministratori giudiziari nominati dal nuovo presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Mario Fontana. Giannola, prima donna prefetto in Sicilia già vicedirettore del Cesis, si occuperà della gestione del patrimonio della famiglia Rappa, come riporta il Giornale di Sicilia, valutato circa 800 milioni, Coppola seguirà l'amministrazione dei negozi Bagagli, sequestrati per mafia.
LEGGI ANCHE: Tribunale nella bufera, il giudice Saguto accusata di corruzione
