rotate-mobile
Cronaca

Inutile gridare al fuoco mentre tutto brucia: la tecnologia contro i roghi c'è, ma la politica la ignora

Ciodue, azienda di Carini oggi prossima al fallimento, due anni fa ha acquisito il brevetto di una società tedesca che ha creato un sensore in grado di prevenire gli incendi. Malgrado i numerosi tentativi fatti con gli enti pubblici, però, nessuno ha voluto testare il sistema

Ogni estate è sempre la solita storia: gli incendi devastano i nostri boschi; forestali, vigili del fuoco e persone comuni rischiano la vita; la politica s'indigna e si scaglia (giustamente) contro i piromani, ma in concreto le iniziative per contrastare i roghi sono inesistenti. E' inutile quindi gridare al fuoco mentre tutto brucia e piove cenere.

La prevenzione - quando c'è - è carente e durante le emergenze la lotta contro il fuoco viene fatta con "armi" spuntate. E dire che la soluzione tecnologica ci sarebbe pure per stroncare gli incendi appiccati dai piromani prima che facciano danni ingenti, come accaduto ad Altofonte. Il punto è che viene ignorata.

Un'azienda palermitana, la Ciodue di Carini, lo scorso anno ha acquisito il brevetto di una società tedesca (la Iq Wireless di Berlino) che ha creato un sensore in grado di prevenire i roghi sfruttando la tecnologia usata nelle sonde spaziali che studiano le comete. Non solo: grazie al Gpsil sensore riesce ad individuare anche la posizione di chi appicca il fuoco. Il sistema si chiama FireWatch. Ne avevamo dato notizia su PalermoToday, spiegando nel dettaglio come funziona.

Un modo per sensibilizzare gli enti pubblici responsabili della salvaguardia dei territori. Quelli che cioè dovrebbero essere i committenti. L'appello lanciato dall'azienda - forte anche dei discreti risultati raggiunti da altre nazioni come Spagna, Portogallo, Canada e la stessa Germania - è però caduto nel vuoto. Malgrado i numerosi tentativi fatti con enti pubblici come la Regione. Adesso la Ciodue è prossima al fallimento e i lavoratori sono attualmente disoccupati: una quindicina tra ingegneri, tecnici e operai. 

"Questo progetto, che era la speranza di rilancio per una storica azienda che produceva estintori e si occupava di installazione e manutenzione di impianti antincendio, - mastica amaro Francesco Foti, segretario Fiom Cgil Palermo - doveva essere preso in considerazione e reso operativo par evitare i disastri compiuti da veri e propri criminali. Solo con l'ausilio di nuove tecnologie si possono debellare seriamente gli incendi. Tecnologie che darebbero lavoro ai metalmeccanici e soprattutto diminuirebbero i pericoli per forestali, vigili del fuoco, protezione civile e volontari. Il tutto incrementando la tutela del nostro immenso patrimonio boschivo. Come sempre però la politica siciliana non ha fatto nulla, continuando a preferire i canadair".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inutile gridare al fuoco mentre tutto brucia: la tecnologia contro i roghi c'è, ma la politica la ignora

PalermoToday è in caricamento