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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza roghi nel Palermitano, le fiamme concedono una tregua: Musumeci convoca un vertice

Sette le squadre dei vigili del fuoco impegnate insieme alla forestale e ai canadair nelle operazioni di bonifica a Petralia, Polizzi e in una vasta area compresa tra Marineo e Santa Cristina Gela. Di Caro (M5S): "La Regione cosa ha fatto? Non sono eventi improvvisi, gli incendi non si spengono con le chiacchiere"

Dopo giorni di incendi, temperature roventi e piogge di cenere la situazione nel Palermitano sembra rientrare lentamente verso la normalità. Sono sette le squadre dei vigili del fuoco impegnate sino a questa mattina insieme ai mezzi aerei della forestale nelle operazioni di bonifica - spiegano dalla sala operativa del 115 - dopo i roghi registrati a Petralia Soprana, Polizzi Generosa e in una vasta area compresa tra Marineo e Santa Cristina Gela (foto allegata). In molti casi è stato necessario far evacuare le abitazioni, come accaduto nel quartiere Acquamara, a Petralia, dove gli stessi abitanti hanno lasciato le loro case e hanno collaborato per spegnere i roghi "adoperandosi in ogni modo - ha spiegato il sindaco Pietro Macaluso - e utilizzando trattori e mezzi di fortuna".

Il presidente della Regione Nello Musumeci ha chiesto ieri al premier Mario Draghi di dichiarare lo stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione civile, anche alla luce della situazione meteoclimatica che interessa l’Isola. Qualora il governo nazionale accordasse la richiesta, si determinerebbe un concorso straordinario di risorse extra-regionali in termini di personale antincendio e mezzi. Il governatore siciliano intanto ha convocato per domani, al PalaRegione di Catania, un vertice con la Protezione civile per fare il punto della situazione - si legge in una nota - e coordinare ulteriori azioni. Durante il vertice sarà anche esaminata la condizione di sicurezza degli stabilimenti balneari nell’Isola e la possibile adozione di misure.

Virzì: "Serve un piano di prevenzione"

"Gli incendi flagellano tutta la Sicilia anche a causa delle elevate temperature riproponendo una piaga sociale che colpisce inesorabilmente ogni estate l’isola, è un déjà vu che si manifesta ogni stagione in uno scenario apocalittico. La Sicilia - afferma Filippo Virzì, componente del Comitato consultivo Inail di Palermo settore Agricoltura - brucia in totale assenza di misure di sicurezza, della inesistente manutenzione del verde boschivo e della mai attuata convenzione tra la Regione e i vigili del fuoco da mettere in campo a nostro avviso subito. Condanniamo fermamente gli incendiari nei cui confronti chiediamo pene esemplari, si attui un serio piano di prevenzione".

Di Caro: "Gli incendi non si spengono con le chiacchiere"

"Come sempre avviene, quando c'è qualcosa che non va, e questo in Sicilia accade troppo spesso, il presidente della Regione chiama sempre in causa gli altri: il caldo anomalo, i piromani, perfino i cittadini che non hanno realizzato i viali tagliafuoco. Ma la Regione - chiede Giovanni Di Caro, deputato regionale del M5S - cosa ha fatto? Le sue responsabilità sono enormi, lo stesso capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, gli ha ricordato che le norme prevedono che la lotta attiva agli incendi sia di competenza delle Regioni, e la lotta attiva non è solo spegnimento, ma anche sorveglianza e avvistamento. Ebbene, in questo ambito cosa ha fatto la Regione? Non stiamo parlando di eventi improvvisi e inattesi, qui la pianificazione è inesistente. A giugno ci hanno fatto vedere una macchina organizzativa che non c'è, con tanto di droni ed effetti speciali. Ma gli incendi, purtroppo, non si spengono con le chiacchiere".

Ieri la Protezione civile regionale ha diffuso un bollettino straordinario per comunicare le condizioni di allerta per rischio incendi e ondata di calore livello 3, il massimo, da oggi (domenica) fino a venerdì 6 agosto. Il livello 3 di allerta (bollino rosso) "indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio - evidenzia il ministero - come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l'ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute".

Foto allegata di Virgilio Ferrara

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