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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Ancora piccoli incendi in provincia: cosa resta dopo due giorni di fuoco

Si segnalano focolai a Cefalù, in contrada Ogliastrillo. Adesso però è il momento di mettere in sicurezza gli edifici danneggiati dalle fiamme e fare la conta dei danni. La procura di Termini ha aperto un'inchiesta

Le squadre dei vigili del fuoco, della protezione civile e del corpo forestale sono ancora in azione a Palermo e nei comuni limitrofi, ma il centralino adesso ha smesso di squillare in modo incessante. L'emergenza incendi sembra finita. Resta qualche focolaio a Cefalù, in contrada Ogliastrillo, e in città nella zona dell'ex chimica Arenella. Adesso è il momento di mettere in sicurezza gli edifici danneggiati dalle fiamme e fare la conta dei danni.

I vigili del fuoco questa mattina sono intervenuti di nuovo a Cefalù per alcuni focolai divampati nella notte e all'alba. Le squadre sono tornate anche a Montepellegrino per mettere in sicurezza diversi alberi pericolanti. (MONTE PELLEGRINO E VERGINE MARIA IN FIAMME - VIDEO). Dalla sala operativa del corpo forestale regionale (C.O.R.) sono state attivate. già alle 5.30, le procedure per l'intervento dei canadair a Collesano (dove nei giorni scorsi sono state evacuate delle abitazioni), a Bisacquino e Gratteri. 

I roghi hanno distrutto centinaia di ettari di verde ma anche abitazioni e ristoranti compromettendo la stagione estiva. A Cefalù le fiamme hanno aggredito due pub: il Maljk e le Vele. Raggiunto dal fuoco anche l'ex ClubMed, lo storico villaggio vacanze di lusso. Evacuati anche l'hotel Costa Verde. Il sindaco di Gratteri, Giacomo Ilardo, ha già annunciato che chiederà lo stato di calamità. "Il fuoco ha divorato - ha detto Ilardo - la metà del territorio comunale: duemila ettari su quattromila".

Seriamente danneggiate anche diverse azienda agricole. "La Sicilia ha circa 340 mila ettari di superfice forestale a questo punto  'a rischio piromani', un patrimonio inestimabile che rischia di essere ridotto in cenere da criminali che vivono appiccando fuoco - commenta il presidente di Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli - e ogni anno bisogna fare i conti con criminali che rischiano di ammazzare le persone, siamo in presenza di una vera e propria holding del fuoco. La Sicilia oltre che ambiente è anche paesaggio e bruciare significa togliere il valore aggiunto che fa scegliere l'Isola per le vacanze. Gli incendi hanno ridotto in cenere la ricchezza di biodiversità che costituisce la nostra vera ricchezza. In Sicilia ogni pianta ha valore storico e culturale".

Su un altro fronte si attiva anche la magistratura, per capire quanto dell'inferno delle ultime ore si imputabile al caldo e allo scirocco e quanto alla mano dell'uomo. La procura di Termini Imerese procede per incendio doloso. Al momento l'inchiesta è a carico di ignoti. Ieri in città è arrivato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha incontrato i vertici delle forze dell'ordine in Prefettura. "L'autocombustione è una pista suggestiva la reazione sarà durissima faremo di tutto per accertare eventuali responsabilità - ha assicurato il titolare dell'Interno - La polizia e i carabinieri hanno mandato le informative alle Procura di Termini Imerese e di Palermo per trovare gli eventuali responsabili. Darò tutti i mezzi a polizia e carabinieri per raggiungere l'obiettivo di assicurare i responsabili".

E il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha annunciato che la risposta del governo "Sarà ancora più severa di quanto non sia stata finora. La nostra risposta sarà fare verifiche e presto ci saranno altri licenziamenti. Il popolo siciliano vuole pulizia. Però no a attacchi generalizzati, ci sono anche lavoratori forestali che amano il loro lavoro".


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