Bellolampo, la promessa targata Rap: "L'impianto Tmb partirà il 28 gennaio"
Sergio Marino, presidente dell'azienda di igiene ambientale, ha fatto il punto sulla situazione della discarica di Bellolampo: "Tra qualche giorno saremo in grado di partire". L'impianto è costato 22 milioni di euro
Ci siamo: l'impianto di trattamento meccanico biologico, il Tmb, partirà il 28 gennaio. Ad assicurarlo - nel corso di una conferenza stampa - è stato Sergio Marino, presidente della Rap, l'azienda di igiene ambientale di Palermo. Conferenza convocata proprio per fare il punto sulla situazione della discarica di Bellolampo, dopo le recenti polemiche. "Tra qualche giorno saremo in grado di partire - ha promesso Marino -, ma le scelte della Regione ci sono cadute dall'alto. I tecnici coinvolti nella progettazione sono di nomina del commissario regionale, non essendo stata mai la Rap coinvolta nelle opzioni progettuali sempre adottate in autonomia dalla Regione. Avevamo chiesto che l'impresa costruttrice venisse coinvolta per almeno sei mesi, visto la complessità dell'impianto, ma la Regione non ha voluto".
La Rap ha preso in consegna l'impianto di Bellolampo appena un mese e mezzo fa. Collaudato lo scorso novembre, il Tmb consentirà di adeguare la discarica alle porte di Palermo alla normativa vigente in tema di pretrattamento dei rifiuti, abbattendo l'impatto ambientale di quanto depositato in discarica.
E' costato 22 milioni di euro. E' stato progettato e realizzato su iniziativa del Commissario Delegato per l’Emergenza rifiuti. L’impianto, nel suo complesso, è costituito da due linee di trattamento: una per i rifiuti indifferenziati e l’altra per il rifiuto organico della raccolta differenziata. Il processo di funzionamento dell’impianto di selezione e trattamento dei rifiuti urbani comprende una fase di biostabilizzazione della frazione organica proveniente dalla selezione meccanica dei rifiuti indifferenziati - capacità nominale 750 t/g - e una sezione per il trattamento della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata – capacità nominale 100 t/g - con produzione di compost di qualità ad uso agronomici. L’impianto, inoltre, è in grado di selezionare i metalli contenuti nei rifiuti e non produrrà combustibile solido secondario (CSS).