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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Uomo di origini palermitane chiede cittadinanza per evitare pena di morte negli Usa

Il caso di Henry Sireci (i suoi nonni sono entrambi nati a Caccamo). Fu condannato nel 1976 per l'assassinio di Howard Poteet, un venditore di auto usate, ma si è sempre dichiarato innocente: "Ha vissuto in carcere sotto la minaccia di esecuzione per più di 40 anni"

Da 42 anni anni è rinchiuso nel braccio della morte in un carcere della Florida. Adesso Henry Sireci, di origini palermitane (i suoi nonni sono entrambi nati a Caccamo) ha richiesto la cittadinanza italiana per sfuggire all'esecuzione della pena capitale. L'uomo fu condannato nel 1976 per l'assassinio di Howard Poteet, un venditore di auto usate, ma si è sempre dichiarato innocente.

"E' un nostro concittadino", ha affermato il sindaco di Caccamo, Nicasio di Cola, dicendosi pronto a premere sulla Farnesina. Il nonno di Sireci è diventato cittadino statunitense dopo la nascita del padre di Henry. Gli avvocati difensori hanno inviato, a nome dell'assistito, una richiesta di cittadinanza italiana, chiedendo inoltre l'assistenza consolare "per impedire l'esecuzione di un innocente".

Henry Perry Sireci, 70 anni compiuti a luglio - secondo i pubblici ministeri statunitensi - si era recato presso una concessionaria di auto usate a Orlando, in Florida, il 3 dicembre 1975. Poi andò a parlare con il proprietario, Howard Poteet, per l'acquisto di un'auto. Durante la loro conversazione, secondo la ricostruzione fatta in seguito, Sireci, armato di una chiave inglese e di un coltello, ingaggiò una colluttazione con Poteet. Le prove forensi introdotte durante il successivo processo per omicidio mostrarono che la vittima subì 55 coltellate e tagli alla testa, alla schiena e al torace. Anche la sua gola fu tagliata: Poteet morì di emorragia.

Sireci non ha mai negato di aver visitato quella macchina ma ha sempre sostenuto di essere innocente relativamente all'omicidio. Disse che era andato prima nel parcheggio e che poi si era recato nell'ufficio del proprietario. Secondo l'accusa si è trattato di una rapina finita in tragedia. Il caso Sireci divise, nell'estate 2016, la Corte Suprema degli Stati Uniti. Il giudice Stephen Breyer, infatti, dissentendo dai colleghi che avevano rifiutato il riesame, aveva preso spunto dai 40 anni già scontati da Henry nel braccio della morte, per chiedere un ripensamento sull'intero sistema della pena capitale negli Usa: "Stiamo parlando di un uomo che ha vissuto in carcere sotto la minaccia di esecuzione per 40 anni", disse. Ma tutti gli appelli di Sireci sono però falliti.

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