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Cronaca Libertà / Via Massimo D'Azeglio

Urla, insulti e spintoni alla guardia medica: intervengono i carabinieri, donna denuncia dottore

Il racconto di una mamma a PalermoToday che ha portato la figlia che stava male da due giorni nella struttura di via Massimo D'Azeglio. A far infuriare uno dei medici è stata la temperatura della giovane (37.8), rilevata dopo la visita e non prima, e la paura che avesse il Covid. L'Asp annuncia un'indagine interna

Accompagna la figlia quindicenne che da due giorni vomita di continuo alla guardia medica di via Massimo D'Azeglio e si ritrova in mezzo a un corpo a corpo tra un medico e il suo compagno. A raccontare a PalermoToday l'episodio avvenuto mercoledì scorso poco dopo le 20 è la mamma della giovane, Erminia Gioè. Al termine della visita alla ragazza, nell'ambulatorio sarebbero volati insulti e spintoni. La giovane infatti avrebbe avuto una temperatura di 37.8 e per questo un medico è andato su tutte le furie. La donna ha presentato una denuncia ai carabinieri. L'Asp: "L'azienda ha avviato un'indagine interna al fine di verificare quanto accaduto".

I fatti. "Mercoledì sera - riferisce Erminia Gioè - dato che mia figlia dopo due giorni di cure continuava a star male e a vomitare tutto quello che ingeriva ho deciso di portarla, insieme al mio compagno, in guardia medica. Davanti all'entrata una dottoressa mi ha chiesto se aveva la febbre. Io le ho detto di no perchè, intorno alle 19, le avevo misurato la temperatura e aveva 36.4. Ci fa entrare. Le spiego il problema di salute che ha, le faccio vedere le medicine che le stavo dando e lei la visita. Poi ci dice che ci deve registrare e deve misurare la temperatura corporea di mia figlia". Il termometro dice che la quindicenne ha la febbre. La dottoressa e la mamma della ragazza sono sorprese, parlano e commentano civilmente questo fatto.

"In quel momento nella stanza - racconta la mamma della giovane - entra un altro medico che si mette le mani in testa e comincia ad urlare: 'Ha il Covid, ha il Covid. Perchè non è andata dal medico di base? Non la doveva portare qui'". Il dottore avrebbe poi sbattuto il registro sulla scrivania sotto lo sguardo allibito della collega. "Sentendo i toni il mio compagno - continua Gioè - è entrato nella stanza, ha chiesto allo specialista cosa stesse succedendo. Per tutta risposta il medico ha inveito contro di lui: 'Dovete portarla dal medico di base'".

Il botta e risposta, tra i due, è andato avanti ancora per un po'. "'Dottore si calmi, c'è una ragazzina', ha proseguito il mio compagno. A quel punto - dice ancora Gioè - il dottore lo ha spinto, il mio compagno gli ha risposto e lui l'ha spinto un'altra volta. Io ho avuto paura, mi sono messa in mezzo e ho cercato di portare via il mio compagno. Il corpo a corpo è andato avanti e lui ci ha spinto fuori offendendo il mio compagno. Ho detto che avrei chiamato i carabinieri e l'ho fatto". 

Dopo una decina di minuti i militari hanno raggiunto la guardia medica a bordo di una volante. "Hanno raccolto la nostra deposizione. Ci hanno chiesto se avevamo bisogno di un'ambulanza per mia figlia ma abbiamo detto di no. Poi sono entrati e hanno parlato con i medici. All'uscita ci hanno detto che il medico, al di là dei pessimi modi, si è attenuto al protocollo anti Covid mentre la dottoressa l'ha violato perchè avrebbe dovuto misurare la temperatura subito, all'ingresso invece di chiedere semplicemente se mia figlia aveva la febbre".  

Per Gioè però la cosa non può finire così. "Dopo l'accaduto - dichiara Gioè - mia figlia è rimasta sotto choc tutta la sera. Il nostro avvocato sta predisponendo la querela nei confronti del medico che sarà depositata la prossima settimana e appena saprò il nome del medico procederò con la comunicazione all'ordine dei medici perchè non esiste che una persona così stia a contatto con dei bambini".

Ieri mattina per scrupolo la donna avrebbe fatto l'ennesimo tampone alla ragazzina che sarebbe risultato ancora una volta negativo. "Mio padre è cardiopatico quindi io faccio il tampone settimanalmente ai miei figli prima di lasciarli dai nonni anziani. Non l'avrei mai portata - conclude - in guardia medica con il Covid o con la febbre alta".

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