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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Brancaccio / Via San Ciro

Giornata contro la violenza sulle donne, via ad un nuovo progetto a Brancaccio

Il Comune, insieme a diverse associazioni, ha firmato un contratto per la gestione dell'intervento 19 "Contrasto alla violenza sessuale e di genere" con un centro che avrà sede in via San Ciro. La Questura invece ha organizzato un convegno alla caserma Lungaro

In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, oggi il Settore della Cittadinanza sociale del Comune, l’Associazione Centro di Accoglienza Padre Nostro, l’Associazione Ziggurat e l’Associazione Arcobaleno, hanno firmato un contratto per la gestione dell’intervento 19  “Contrasto alla violenza sessuale e di genere” del piano Infanzia e Adolescenza della Legge 285/97, con un costo di circa 70 mila euro.

Il Progetto, dal titolo “P.A.R.I. - Progetto per l’Accoglienza delle differenze di genere e la promozione delle Relazioni Interpersonali”  è stato redatto in co-progettazione col Ministero della Giustizia e mira a creare un centro specializzato nella prevenzione e nel contrasto della violenza e della prevaricazione sessuale, che favorire l’integrazione dei diversi interventi e che rappresenti un punto di riferimento per i diversi servizi e i professionisti che operano sul territorio in tale ambito. Il centro avrà sede in via San Ciro a Brancaccio.

“Ancora una volta – ha detto il sindaco Leoluca Orlando - l’Amministrazione Comunale, unendo le sue forze con le associazioni del Terzo Settore si è dimostrata sensibile verso il gravoso problema della violenza sulle donne attraverso la costruzione di progettualità che rafforzano il territorio". Per l'assessore Agnese Ciulla "la firma di oggi permette di aggiungere un ulteriore tassello al lavoro svolto dall'Amministrazione in ottica di rete per il contrasto e la prevenzione della violenza, con un modello virtuoso di collaborazione fra pubblico e privato sociale".

LA POLIZIA IN DIFESA DELLE DONNE - La Questura invece ha organizzato un convegno intitolato “La Polizia a difesa delle donne”. Il convegno rientra in un’iniziativa promossa dal Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza, per richiamare l’attenzione sull’allarmante frequenza con cui episodi di femminicidio scandiscono la cronaca nera delle nostre città. L’incontro è stato moderato, in maniera vivace ed equilibrata, dalla giornalista Marina Turco. Presso la sala “Domenico Corona”, all’interno della caserma “Pietro Lungaro”, a dare il benvenuto a pubblico e relatori è stato il Questore di Palermo Maria Rosaria Maiorino.

Da diverse angolazioni, secondo le specifiche competenze dei relatori, è stata descritta “la rete” di interventi di varia natura che Istituzioni ed associazioni hanno predisposto a tutela delle donne, vittime di violenze. Dall’approccio investigativo che ha introdotto il Vice Questore Aggiunto, Rosaria Maida della Squadra Mobile di Palermo, si è passati al piano processual penalistico illustrato dal Sostituto Procuratore Alessia Sinatra. L’Assessore alle Attività Sociali del Comune, Agnese Ciulla ha, tra l’altro, rassegnato gli interventi degli amministratori locali a sostegno delle vittime di genere, mentre si è successivamente focalizzata l’attenzione sulle modalità di accoglienza delle donne vittime di violenza presso il Centro Antiviolenza e la Rete Cittadina Antiviolenza, ben descritte da Maria Rosaria Lotti delle “Onde Onlus”.

Nello stesso contesto, non si è trascurato di sottolineare sia la rilevanza del supporto psicologico assicurato alle donne durante il percorso giudiziario, così come ricordato da Maria Luisa Benincasa del “Centro Armonia” dell’Asp di Palermo, sia l’assistenza immediata fornita alle vittime in ambiente ospedaliero, ben tratteggiata dalla d.ssa Rosaria Licata del Policlinico di Palermo. Ulteriore aspetto indagato, rientrante nelle novità della recente legislazione nazionale in materia di femminicidio, è stato quello introdotto dal Vice Questore Aggiunto Angela Spatola, riguardante la possibilità delle donne immigrate vittime di violenze di ottenere permessi di soggiorno per motivi umanitari. Spunti dialettici sono stati assicurati dalle riflessioni di alcuni studenti intervenuti all’iniziativa.

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