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Cronaca Bagheria

Bagheria ricorda le vittime di mafia, sfila la carica dei 10 mila: "Siamo tutti sbirri"

Il corteo, in occasione della Giornata della memoria, voluta da Libera, da largo Vittime della Violenza ha raggiunto piazza Vittime della Mafia dove sono stati letti i nomi di tutti i morti innocenti. Poi il collegamento con Don Ciotti, a cui la piazza si è stretta

In 10 mila hanno sfilato per le vie del centro di Bagheria per ricordare le vittime di mafia, in occasione della ventiduesima edizione della Giornata della memoria, voluta da Libera, l’associazione guidata da Don Ciotti. "Siamo tutti sbirri e ci stringiamo attorno a Don Ciotti", la risposta della piazza alle scritte apparse ieri a Locri contro il fondatore di Libera.

"Una celebrazione caratterizzata dalla voglia di riscatto di questa città, un tempo caposaldo di mafia - ha commentato il sindaco Patrizio Cinque - oggi, tra mille difficoltà, con la voglia di risorgere e lasciare non il ricordo del sangue ma quello dei sorrisi e degli sguardi degli studenti accorsi da tutte le scuole cittadine e da quelle dell’hinterland".
 
Sul palco, dopo il lungo corteo che da largo Vittime della Violenza ha proceduto per via Federico II, corso Butera, corso Umberto I, piazza Garibaldi con arrivo a piazza Vittime della Mafia, c’erano oltre al sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, la sua Giunta, il presidente del Consiglio Marco Maggiore e diversi consiglieri comunali, la preside e coordinatrice della rete di scuole Bab el Gherib, Vittoria Casa, oltre a diversi dirigenti scolastici, il coordinatore di Libera Palermo Giovanni Pagano, il giornalista Giulio Francese, figlio di Mario Francese ucciso dalla mafia per le sue inchieste, e diversi rappresentati dell’associazionismo locale.

“Voi bambini siete un esempio incredibile da cui dobbiamo imparare – ha continuato il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque –. La mafia vi teme perché rappresentate la forza e la voglia di cambiamento”. Il primo cittadino ha poi ringraziato le forze dell’ordine presenti, la protezione civile,la Croce rossa,  la polizia municipale e tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione della manifestazione.
 
“Siamo la Bagheria per bene – ha detto Vittoria Casa, coordinatrice dell’evento bagherese – . Possiamo e dobbiamo diventare una città normale”.
 
“Questa non è una giornata di festa – ha detto il coordinatore palermitano di Libera, Giovanni Pagano – questa è una giornata di speranza, una giornata in cui si ricordano e si conoscono le quasi mille vittime innocenti. Questo è un atto morale”. Dopo gli interventi sul palco sono stati letti i nomi di tutte le vittime innocenti note, a leggere quei nomi studenti, parroci, preti, figure delle istituzioni, dell’associazionismo, parenti di vittime di mafia, semplici cittadini.
 
La manifestazione si è conclusa con il collegamento, via ledwall, con Locri per ascoltare il discorso di Don Ciotti. “C’è un’Italia che si ribella all’indifferenza, al conformismo, alla corruzione. Un’Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona” – ha detto Don Ciotti dal palco di Locri, quell’Italia oggi era anche a Bagheria".

Nel pomeriggio la Giornata in memoria delle vittime di mafia continua con il convegno ““Beni confiscati: l’impegno dei media in memoria delle vittime della mafia”, in programma all’Icre alle 16.30. 
 

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