Riprende sgombero accampamenti in spiaggia, giornalista aggredita: "Colpita con calci e pugni"
E' accaduto a Barcarello. La freelance, che collabora anche con PalermoToday, stava documentando un intervento dei carabinieri quando è stata accerchiata e colpita. Picchiata anche un'amica intervenuta per difenderla: "Quello che ferisce di più però è stata l'indifferenza di chi ha assistito alla scena..."
La furia del branco contro chi sta solo facendo il proprio dovere, la violenza cieca e immotivata contro una giovane donna che, il giorno di Ferragosto, invece di cercare un po' di relax stava raccontando un intervento dei carabinieri per liberare la spiaggia di Punta Barcarello dalle tende installate in barba ai divieti anti Covid. E' quando accaduto ieri a Sferracavallo, dove una giornalista freelance - che collabora anche con la redazione di PalermoToday - è stata selvaggiamente aggredita, raggiunta da una raffica di calci e pugni. A salvare lei, e un'amica che ha tentato di difenderla, un equipaggio dei carabinieri arrivato in modo provvidenziale. "In tanti anni di attività - racconta a PalermoToday con la voce ancora provata - non avevo mai visto una cosa così. La rabbia, la violenza senza motivo sfogata senza remore... Quello che ferisce di più però è stata l'indifferenza di tanti che hanno assistito alla scena. Ho chiesto aiuto, mi hanno detto 'No'. C'era anche chi faceva un video con il telefono cellulare".
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A ricostruire l'episodio è la stessa cronista. "Ero a Sferracavallo con un'amica. Come sempre avevo con me l'attrezzattura per girare i video cosi, quando ho visto sfilare diverse auto dei carabinieri in direzione di Punta Barcarello li ho seguiti. Immaginavo stessero intervenendo per fare allontanare quanti avevano messo delle tende, già da giorni, in spiaggia per il Ferragosto. Non ci ho pensato due volte, sono una giornalista e seguo la notizia. Una volta sul posto inizio a girare le immagini ma mi rendo conto che c'erano molti minorenni. Così, come mi impone la deontologia, mi allontano per evitare di riprenderli da vicino e renderli identificabili".
Pioggia di solidarietà alla cronista aggredita
Da lì a poco il caos. "Non mi rendo conto - dice - che i carabinieri sono lontani da me, in spiaggia, mentre io sono più sù. Una signora mi chiede di non riprendere i bambini e la rassicuro, ma in quell'istante un gruppo di scaglia contro di me. Mi sono ritrovata per terra - racconta - contro di me schiaffi, calci, pugni. Una ragazza mi ha dato dei pugni sul naso. Erano donne, tante. Gli uomini guardavano. La mia amica, che mi attendeva in auto, mi ha raggiunto per difendermi ma anche lei è stata aggredita. Un uomo le ha dato un calcio facendola cadere. Mi volano gli occhiali e loro conitnuano a insultare e colpire. Contro di me anche testate...".
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Mentre il gruppo si accanisce sulle due donne, secondo il racconto della cronista, c'era chi si voltava dall'altra parte. "Sono piena di lividi ed escoriazioni, ma quello che mi ferisce di più è l'indifferenza. Ho chiesto aiuto, un signore che era lì mi ha detto 'No'. Qualcuno ha anche ripreso tutto con un telefono cellulare. E' avvilente. Siamo cosi tanto abituati alla violenza?".
"Siamo salve - prosegue la cronisra - grazie all'intervento di un'auto dei carabinieri, che in realtà credo fosse stata chiamata dai colleghi in spiaggia perchè anche lì le operazioni non andavano avanti serenamente. Il gruppo, erano tanti, ha aggredito anche i militari che prima ci hanno offerto riparo nella loro auto e poi ci hanno detto di andare via. Noi siamo scappate e abbiamo raggiunto il pronto soccorso dell'ospedale Cervello, dove i medici ci hanno visitato. Abbiamo un prognosi di cinque giorni, ma io dovrò fare degli accertamenti perchè ho molti dolori al torace... I carabineri poi ci hanno rintracciato e abbiamo spiegato cosa era accaduto".
Adesso le indagini sono in corso per risalire al branco. "Sono stata fortunata - dice con maro sollievo la giornalista - ma ancora stordita. Ferita fisicamente e avvilta. Ho solo seguito la notizia, volevo solo fare il mio lavoro...".