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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rubò due prosciutti in un supermercato, i giudici: "Agì per bisogno, ha diritto ad uno sconto di pena"

La Cassazione annulla con rinvio la sentenza con la quale un giovane era stato condannato per il furto di salumi. Un gesto che sarebbe stato dettato dallo stato di necessità. Né il tribunale né la Corte d'Appello hanno però ritenuto di riconoscere le attenuanti generiche all'imputato, incensurato e pure reo confesso: disposto un nuovo processo

Tentò di rubare due prosciutti - dal valore complessivo di 160 euro - in un supermercato, ma venne bloccato all'uscita perché fece scattare l'allarme. Aveva confessato, M. P., 31 anni, incensurato, ed aveva pure sostenuto di aver agito per necessità, spinto cioè dal bisogno. Ma i giudici di primo e secondo grado lo avevano comunque condannato senza riconoscergli neppure le attenuanti generiche. Adesso la Cassazione è stata però di un altro avviso: bisogna fare un nuovo processo per valutare se effettivamente l'imputato abbia diritto ad uno sconto di pena.

La decisione è della quarta sezione della Suprema Corte, presieduta da Salvatore Dovere, che ha accolto il ricorso di M. P., annullando la sentenza di condanna con rinvio ad una nuova sezione d'appello. L'imputato aveva cercato di portare via i salumi togliendo le placche antitaccheggio e sperando così di uscire dal supermercato senza essere scoperto. Invece l'allarme era scattato lo stesso ed M. P. era stato bloccato dal servizio di sicurezza. Aveva subito ammesso le sue responsabilità.

Per lui però in tribunale era arrivata una condanna, confermata poi - e sempre senza alcuna attenuante - con la sentenza emessa dalla Corte d'Appello il 27 novembre del 2019. La difesa dell'imputato sin dal primo momento ha contestato il mancato riconoscimento proprio delle attenuanti generiche, sia per il valore modesto della merce (che comunque era stata restituita), sia per la giovane età dell'imputato, ma anche alla luce della sua confessione e soprattutto del fatto che il tentativo di furto sarebbe stato commesso in stato di necessità.

Per la Cassazione "il ricorso è fondato", in quanto finora i giudici hanno escluso le attenuanti con "la semplice constatazione che il tribunale ha definito 'apprezzabile, ancorché non trascendentale' il valore commerciale della merce sottratta". Un dato che merita un ulteriore approfondimento, secondo la Suprema Corte, che ha quindi rinviato ad un'altra sezione della Corte d'Appello la valutazione del riconoscimento di uno sconto di pena all'imputato.

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