La zona rossa non frena i ladri, furti in due palestre: rubati 5 computer alla Virgin Active
Ignoti sono riusciti ad accedere nella struttura di via Gioacchino Ventura portando via anche 300 euro in contanti. L'altra palestra nel mirino è la The Best di via Indro Montanelli dalla quale sono "spariti" alcuni macchinari e attrezzi per il fitness. Rubati vini pregiati alla Locanda del Gusto di corso Vittorio Emanuele
Furti nelle chiese, negli studi medici, nelle sedi istituzionali e ora anche nelle palestre. I ladri sono entrati nei giorni scorsi all’interno della Virgin Active di via Gioacchino Ventura, nel quartiere Libertà, portando via cinque computer e 300 euro in contanti che erano custoditi in un cassetto. L’impianto sportivo, finito sotto sequestro dopo un’inchiesta per alcuni presunti abusi edilizi, è temporaneamente chiuso per l’emergenza Covid-19.
L’altra palestra finita nel mirino è la The Best di via Indro Montanelli, in zona Altarello. I ladri sono riusciti ad accedere martedì scorso nella struttura e a rubare alcune panche utilizzate per gli allenamenti e un altro attrezzo. Su entrambi gli episodi indagano gli investigatori della polizia che hanno raccolto le denunce dei titolari di entrambe le attività e acquisito le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza.
Nella notte tra il 5 e il 6, intorno all'una, un uomo è entrato a volto coperto nella Locanda del Gusto di corso Vittorio Emanuele. "Le telecamere - spiega a PalermoToday la titolare, Daniela Sclafani - hanno ripreso un uomo che per circa un'ora ha girato nel nostro ristorante ed è uscito con un saccone pieno di merce". Il bottino, ancora da quantificare, ammonta a oltre 500 euro. L'imprenditrice si è rivolta alla polizia che è intervenuta con il personale della Scientifica per eseguire i rilievi.
Un altro furto è stato registrato martedì alla Kalsa. I ladri sono entrati nella chiesa Santa Maria della Pietà, in via Torremuzza, rubando quattro candelabri, tre calici grandi e altrettanti più piccoli. Valore complessivo del bottino: 5 mila euro. Il parroco, padre Giuseppe Di Giovanni, ha sporto denuncia ai carabinieri consegnando loro le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza.