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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Dalla carta igienica al carburante, furti alla Rap: condannati quattro dipendenti

Con la sua sentenza il giudice del lavoro aveva dichiarato illegittimi i licenziamenti ordinando alla società il reintegro. Il gup invece ha stabilito per loro pene da 3 a 4 anni. In sei sono stati assolti. Norata: "Giustizia è fatta"

Dipendenti della Rap condannati per il furto di scope, carta igienica, carburante e altro ancora dai magazzini della società. Così ha deciso il giudice per l’udienza preliminare Walter Turturici al termine del processo che vedeva imputati Antonio Cardinale, Francesco Macuso, Giovanni Di Franco (condannati 4 anni ciascuno) e Salvatore Messina (3 anni e 2 mesi). Assolti invece Girolamo Messina, Benedetto Musso, Salvatore Ragusa, Giuseppe Rosato, Giustino e Rosario Ciglietti. "Il giudice penale oggi ha reso giustizia alla società, contrariamente a quanto affermato dal giudice del lavoro che aveva ritenuto illegittimo il licenziamento disciplinare irrogato nei loro confronti chiedendo il reintegro", si legge in una nota inviata dalla stessa Rap.

Secondo quanto emerso grazie alle indagini eseguite dalla polizia della polizia e durante il processo, i quattro avrebbero illecitamente sottratto carburante e altri attrezzi di proprietà dell'azienda creando di fatto un danno alla comunità. Una volta scoppiato lo scandalo l'azienda aveva avviato un provvedimento disciplinare, tanto che la Rap li aveva "messi alla porta". All’indomani della sentenza di primo grado - emessa dal giudice del lavoro Paola Marino lo scorso 7 gennaio - l'azienda si era trovata costretta a reintegrarli e riconoscergli tra l’altro il pagamento degli stipendi non percepiti durante il periodo passato lontano da lavoro. L’amministratore unico della Rap aveva quindi dato mandato al proprio ufficio legale - guidato dal dirigente Donatella Codiglione - di impugnare la sentenza.

Oggi il giudice ha condannato gli imputati alla pena di anni 4 di reclusione, all’interdizione dei pubblici uffici e, ai sensi dell’articolo 32 quinquies del codice penale, di procedere con l’estinzione del loro rapporto di lavoro con la Rap. "A seguito di indagini tra aprile 2013 e settembre 2014 - ha dichiarato l’amministratore unico di Rap Giuseppe Norata - è emerso che questi dipendenti hanno illecitamente sottratto carburante e attrezzi di proprietà di Rap e su questo non si può essere transigenti. Il tempo ci ha dato ragione confermando la tesi del nostro ufficio legale. Le sentenze si rispettano ma nessuno può permettersi, per pochi che non fanno il proprio dovere, di danneggiare l’immagine della società, dei tanti lavoratori onesti e della collettività". Ora si aspetta l’udienza di riesame in sede di corte d'appello, sezione lavoro, che si riunirà nei prossimi giorni per confermare o meno la sentenza del giudice Marino.

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