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Sabato, 9 Dicembre 2023
Cronaca Sperone

Niente fondi del Pnrr per due scuole del Cep e dello Sperone, i presidi: "Un errore, rivedere il decreto"

Si tratta degli istituti comprensivi Giuliana Saladino e Sperone-Pertini. Protestano Catania e Di Bartolo. Al loro fianco Cgil e Flc che hanno chiesto un incontro al Prefetto: "C’è qualcosa che non va nei criteri adottati"

Gli istituti comprensivi Giuliana Saladino, al Cep, e Sperone-Pertini, che operano in territori particolarmente difficili, esclusi dai fondi del Pnrr, stanziati dal governo per il contrasto alla dispersione scolastica. Protestano i dirigenti scolastici che "non comprendono le ragioni di una simile esclusione".

"Paradossalmente - dichiarano Giusto Catania (preside dell'istituto comprensivo Giuliana Saladino) e Antonella Di Bartolo (preside dell'istituto comprensivo Sperone-Pertini) - paghiamo il fatto che in questi anni abbiamo attivato processi virtuosi, dimostrando che è possibile abbattere l’evasione scolastica con l’impegno quotidiano. Ma continuiamo a ritenere importante che le scelte faticose di questi anni abbiamo un riconoscimento da parte dello Stato al fine di dare - proseguono - continuità all’azione nel territorio. Non spetta a noi entrare nella valutazione del ministero dell’Istruzione tuttavia riteniamo che vi sia un evidente errore materiale. Altre ragioni non sarebbero comprensibili". Catania e Di Bartolo fanno sapere che nei prossimi giorni chiederanno un incontro al direttore dell’Ufficio scolastico regionale per chiedere una formale revisione del decreto a firma del ministro Bianchi.

Al fianco dei dirigenti scolastici Cgil e Flc che hanno chiesto un incontro al Prefetto per rappresentare le anomalie rilevate nella distribuzione dei fondi, che "premiano anche alcuni licei e scuole secondarie della città dove il problema della dispersione è meno rilevante - con fondi che in totale vanno dai 72 ai 500 mila euro - mentre vengono completamente tagliati fuori istituti comprensivi dove il disagio sociale nelle fasce di alunni di minore età è più che noto".  

"C’è qualcosa che non va nei criteri adottati - dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino - . Il criterio adottato dal decreto parla di ‘dispersione implicita’ e prende in considerazione i dati rilevati dall’Invalsi nelle prove di italiano e matematica. Il dubbio è che questi indicatori, per la disparità evidente e scandalosa emersa, che ha lasciato alcune scuole di frontiera fuori, non rispondano alle necessità. Al prefetto chiediamo la possibilità di rimodulare i criteri utilizzati o di prevedere degli stanziamenti per le scuole escluse. Ci sono scuole negli stessi quartieri a rischio che prendono 368 mila euro e altre zero. E salta agli occhi, tra le scuole finanziate, la disparità evidente tra scuole di frontiera che prendono in proporzione pochissimo, 74 mila euro, come la Falcone allo Zen e licei e istituti magistrali che prendono più di 300 mila euro”.  
 

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