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Cronaca

Nasconde al fisco un milione di euro Scoperti anche 60 lavoratori in nero

Nel mirino degli uomini della guardia di finanza è finita un'azienda di vendita di frutta e verdura all'ingrosso operante all'interno del mercato ortofrutticolo in via Montepellegrino

Più di un milione di euro incassati e nascosti al Fisco dal 2008 in avanti e più di 60 lavoratori retribuiti in nero, da parte di un’azienda di vendita di frutta e verdura all’ingrosso operante all’interno del mercato ortofrutticolo sottoposta a verifica fiscale dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza del capoluogo siciliano, nel quadro di un più ampio piano d’azione sulla catena distributiva dei prodotti alimentari freschi, in cui spesso si annidano fenomeni di abusivismo commerciale, evasione d'imposta e sommerso di lavoro.

La consistente evasione fiscale e contributiva della società, che di fatto opera come intermediario fra operatori nazionali e siciliani ed il mercato della grande distribuzione, prevalentemente nella città di Palermo e provincia, è stata scoperta in quanto, all’atto dell’avvio della verifica, le Fiamme Gialle sono riuscite a individuare, sui computers della ditta, tutti i files contenenti la contabilità “in nero”, parallela a quella ufficiale, leggibili con un software dedicato che i finanzieri hanno decriptato. Circa 800 cartelle, oltre 13.000 files e migliaia di registrazioni vagliate una per una dai militari per ricostruire il reale volume d'affari.

Fra queste, tre cartelle, una per ciascun anno controllato (2008, 2009 e 2010), contenevano i dati riepilogativi di tutti gli stipendi di 24 lavoratori completamente “in nero”, in quanto non iscritti nel libro unico del lavoro e non oggetto di comunicazione preventiva dell’assunzione agli Organi competenti, impiegati prevalentemente per attività di facchinaggio, nonché dei cosiddetti "fuori busta", vale a dire i compensi corrisposti “a nero” ad altri 36 lavoratori che, pur essendo regolarmente assunti come impiegati dell’azienda, arrotondavano con ulteriore somme non certificate che poi non dichiaravano al fisco.

Tra questi ultimi emolumenti sinora sfuggiti al fisco, anche quelli corrisposti, per oltre 80.000 mila euro, agli amministratori della società, due fratelli palermitani di 45 e 32 anni.

Sulla base della contabilità informatica parallela, i finanzieri hanno ricostruito nel dettaglio tutto il reale giro d’affari dell’impresa, sia gli acquisti che le vendite, riscontrando altresì i contenuti delle registrazioni informatiche con migliaia di foglietti manoscritti con l'elenco della merce relativa ad ogni singola operazione, appurando che l’azienda aveva omesso di dichiarare al fisco ricavi per più di 1 milione di euro, con un’evasione all’Iva per oltre 300.000 euro e, in aggiunta, ritenute operate sui redditi di lavoro dipendente corrisposti ma non versate al fisco per oltre 200.000 euro.

Per l’impiego dei lavoratori in nero, la ditta verificata è stata segnalata all'Inps ed all'Inail per violazione della legislazione sul lavoro, con contestuale diffida a regolare le posizioni lavorative irregolari e con l'applicazione di una maxisanzione di oltre 1 milione di euro, sanabile con il pagamento immediato di circa 300.000 euro. Sono stati interessati anche gli Uffici finanziari della Regione per l'illecita sottrazione di base imponibile Irap, nonché l’Agenzia delle Entrate per l’avvio delle procedure di accertamento e di recupero delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto evase.

 

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