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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cefalù

Dall'Iran al campo profughi in Grecia fino alla Sicilia: mamma e due bimbi trovano rifugio a Cefalù

Ospiti della Diocesi. L'iniziativa è frutto della collaborazione tra la Comunità di Sant'Egidio che ha promosso i corridoi umanitari, la Caritas diocesana e il Servizio Pastorale Cooperazione Missionaria tra le Chiese e Migrantes. Il vescovo Marciante: "Facciamo spazio autentico all'altro, a chi è nella difficoltà"

Dopo un lungo viaggio, dall'Iran alla Grecia prima e all'Italia dopo, una famiglia iraniana ha trovato riparo a Cefalù. L'arrivo nel centro normanno ieri era, dopo una essere sbarcata in mattinata a  Fiumicino con altri 43 profughi del campo dell'Isola di Lesbo e di Atene.

L'arrivo in Diocesi di questo nucleo familiare, una mamma con due ragazzi, è stato possibile grazie alla collaborazione tra la Comunità di Sant'Egidio che ha promosso i corridoi umanitari, la Caritas diocesana e il Servizio Pastorale Cooperazione Missionaria tra le Chiese e Migrantes. La famiglia ha passato gli ultimi 3 anni in Grecia.

I corridoi umanitari per i profughi sono un programma sicuro per consentire a persone in "condizioni di vulnerabilità" un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare domanda d'asilo e sono frutto di un Protocollo d'intesa tra la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese, la Caritas Italiana e il Governo italiano.

Il loro arrivo era stato annunciato dal vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, lo scorso settembre, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. "L'arrivo di questa famiglia nel periodo che ci prepara al Natale invita tutta la comunità diocesana e in particolare quella cefaludese - dice Marciante - a fare spazio autentico all'altro, a chi è nella difficoltà, ad ogni nostro fratello che soffre".

L'invito del vescovo è quello "di essere ancora una volta una comunità che accoglie e che si impegna a dare un'opportunità concreta a chi è fuggito dalla propria terra nella speranza di un futuro migliore".

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