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Cronaca

Ludopatici e disoccupati, parlano le vittime degli spaccaossa: "Mille euro per farci rompere le braccia"

Tra i "prescelti" della banda sgominata da polizia e guardia di finanza c'erano indigenti o persone attratte dalla possibilità di guadagnare soldi facili. La testimonianza: "Eravamo 3-4, poi mi hanno fatto sdraiare e mi hanno messo il braccio tra due mattoni"

Una gamba rotta poteva fruttare subito mille euro, un braccio invece valeva 500 euro. Con la promessa, una volta incassato il premio assicurativo, di versare il 30% della somma. Le vittime, gente in difficoltà economica, venivano individuate un po’ ovunque dai “reclutatori”, che occupavano il gradino più basso dell’organizzazione. Sopra di loro c’erano gli “spaccaossa” e al vertice il “vampiro”, che secondo investigatori e inquirenti era Antonino Di Gregorio. Del giro avrebbero fatto parte medici e infermieri che avevano il compito di procurare anestetici per le “operazioni”, e avvocati che invece gestivano le pratiche dal falso incidente fino al risarcimento. Oggi all’alba il doppio blitz di polizia e guardia di finanza che ha portato al fermo di 42 persone, scattato prima che venisse coinvolto anche un ragazzino. “Abbiamo evitato - spiega Rodolfo Ruperti, capo della Squadra Mobile palermitana - che a un sedicenne venissero fratturate le ossa”.

I nomi delle 42 persone fermate

Le vittime coinvolte dalla banda dei falsi incidenti venivano attirate verso le “stanze degli orrori” con la prospettiva di guadagnare soldi facili. I soggetti prediletti erano indigenti, disoccupati e ludopatici. “Ho saputo da un’amica - ha spiegato una di loro ai magistrati - che c’erano persone che simulavano incidenti per incassare i relativi premi. E’ venuta a casa e mi ha proposto di guadagnare mille euro. Ho accettato la proposta e lei ha contatto Salvo La Piana, ci siamo accordati per vederci al mercato ortofrutticolo di Villabate”. Il racconto, prima di entrare nelle fasi più cruente, si sposta sulle proposte economiche: “Ci ha spiegato che se mi fossi fatta fratturare mi avrebbe dato 600 euro per la frattura di un arto e 1.000 euro per la frattura di due arti. Inoltre avrei avuto il 40% del premio assicurativo. Ero titubante e ho provato a tirarmi indietro, ma Salvo mi disse che avevano già affrontato delle spese per inscenare l'incidente e che non mi sarei più potuta tirare indietro”.

Quindi le violenze: “Ci ha portati a casa di Franco a Palermo dove abbiamo trovato ad aspettarci la moglie e una ragazza giovane che loro chiamavano ‘la milanese’ e Salvo mi ha detto che anche lei aveva intenzione di farsi ‘rompere’. La moglie di Franco mi ha detto che era infermiera e che mi avrebbe fatto l'anestesia per non farmi sentire dolore e che per attuare la frattura avrebbero usato una mazza di legno per sentire meno dolore”. La ragazza andò all’incontro insieme all’amica: “Prima è entrata lei, io sono rimasta fuori ad aspettarli. Ho sentito lei che gridava. Poi sono entrata io. Mi hanno fatto distendere a terra e mi hanno posizionato il braccio tra due mattoni. Popò mi teneva la testa girata per evitare che io guardassi. Poi Franco ha proceduto alla rottura del mio braccio in due punti ma io non ho visto cosa mi ha scagliato addosso". Solitamente, ricostruiscono gli investigatori, utilizzavano dei grossi dischi in ghisa.

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I componenti dell’organizzazione non si facevano scrupoli neanche al momento di reclutare nuove vittime compiacenti. Una ragazza infatti ha raccontato agli inquirenti di essere stata indotta ad accettare con un “escamotage”. “La prima volta - ricostruisce - ho rifiutato la proposta ma nei giorni successivi sono venuti (due soggetti fra quelli fermati, ndr) a trovarmi sempre al bar sino a quando un pomeriggio mi hanno offerto 3-4 birre, poi mi hanno fatto fumare almeno 4 spinelli”. Il racconto si concentra poi su una delle “stanze degli orrori”: “Giosuè mi ha fatto distendere per terra, mi ha fatto due punture. Rita nel frattempo mi copriva la visuale con le sue mani mentre Giosuè mi colpiva violentemente più volte. Mi ha colpito almeno tre volte sugli arti anestetizzati”. Terminata l'operazione la ragazza, ricostruiscono gli investigatori, è stata fatta salire su un’Alfa ed è stata scaricata laddove sarebbe iniziata tutta la trafila per ottenere il risarcimento di un incidente mai avvenuto.

Spaccavano le ossa nelle stanze degli orrori

Tra le persone reclutate, come emerge dal decreto di fermo emesso dalla Procura, c’era anche un padre di famiglia caduto in disgrazia a causa del gioco d'azzardo. “Ho sempre speso quanto guadagnato alle slot machine e per questo mia moglie mi ha lasciato. Sono stato un anno e mezzo in un centro per disintossicarmi. Ma nonostante tutto ho perso sia il lavoro che la mia famiglia e sono stato costretto ad andare a vivere presso il centro di prima accoglienza di un ospedale”. In questo momento delicato della sua vita l’uomo avrebbe quindi deciso di accettare. “Entrati all'interno della casa - continua - ricordo che con me c'erano almeno altre 3 o 4 persone. Mi hanno fatto sdraiare per terra appoggiandomi alcune bottiglie piene di ghiaccio. Poi mi hanno fatto appoggiare il braccio destro tra due mattoni ed un uomo mi ha dato un pugno violentissimo sull'avambraccio, poco sopra il polso. Io ricordo solo di avere provato subito un fortissimo dolore e subito dopo la stessa operazione è stata fatta per fratturami la gamba".

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Secondo una stima (ancora parziale) fatta dalla guardia di finanza il business della banda dei falsi incidenti ammonterebbe a più di 1,5 milioni. “Abbiamo tenuto sott’occhio e stiamo analizzando centinaia di sinistri sospetti”, ha spiegato il comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria Cosmo Virgilio. Un giro in cui sarebbero state coinvolte complessivamente 247 persone, indagate a vario titolo per i reati di truffa, lesioni gravi, minacce ed estorsioni con l’aggravante di aver costituito un’associazione a delinquere. Dell’organizzazione avrebbero fatto parte anche alcuni avvocati che avevano il compito di istruire le pratiche e seguirle sino alla fine, ovvero fino al momento in cui la compagnia assicurativa dava comunicazioni sulle liquidazioni per gli incidenti (falsi) che avrebbero permesso di ottenere fino a 150 mila euro.

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