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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"La mafia finirà", 25 anni dopo Palermo si stringe ancora a Falcone

Dal 23 maggio 1992 al 23 maggio 2017: la città ricorda il magistrato ucciso dalla mafia, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Tutte le iniziative in programma e il racconto della giornata

Venticinque anni. E' passato un quarto di secolo dal 23 maggio 1992 quando un'autobomba ha sventrato parte dell'autostrada Palermo-Trapani, all'altezza di Capaci, uccidendo il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Un boato, alle 17.58, ha fatto tremare una città, segnando però anche un punto di non ritorno nella lotta alla mafia. Da allora il 23 maggio è il giorno del ricordo, delle celebrazioni, delle iniziative per non dispedere la memoria e gli insegnamenti dei due giudici e, con loro, di tutte le vittime della mafia. Come oggi. Anche se a Palermo, fino a ieri, la mafia è tornata a "parlare". Con il suo linguaggio, quello del sangue. Il boss Giuseppe Dainotti, ben noto alle cronache giudiziarie, è stato freddato con una scarica di proiettili in via D'Ossuna, alla Zisa (VIDEO). Condannato all'ergastolo dallo Stato, ma scarcerato grazie alla legge Carotti, non è sfuggito alla "condanna" degli altri boss che lo ritenevano poco affidabile. E mentre nell'aria c'è ancora la polvere da sparo, oggi Palermo si è fermata per la commemorazione numero 25 della strage di Capaci. 

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LA DIRETTA DELLA GIORNATA

20.53 - "I fatti di Manchester ci obbligano a riflettere sulla parola strage che è un atto vile al quale rispondere con i valori che ci hanno indicato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A loro è dedicata questa serata". Ha iniziato così Fabio Fazio, su RaiUno, la diretta "FalconeeBorsellino", 'orazione civile' in occasione del venticinquesimo anniversario delle stragi di mafia del '92. 

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20.36 - Così Fabio Fazio, a pochi minuti dalla diretta della Rai, dal palco allestito in via d'Amelio, a Palermo, al pubblico presente: "A nome mio, di Pif e di Roberto Saviano, grazie a tutti voi, grazie a Palermo che ci ha ospitato in questi mesi. Occorre stare qui in punta di piedi. Siamo qui perché questa storia che voi conoscete deve essere conosciuta da tutto il Paese per stringersi attorno a Falcone e Borsellino, agli uomini delle scorte e ai sopravvissuti". Fazio condurrà con Pif e Roberto Saviano un'orazione civile in ricordo dei due magistrati e delle loro scorte massacrati nelle stragi di Capaci e via D'Amelio. "È una sera in cui la Rai svolge il suo ruolo di Tv di Stato", ha concluso Fazio.

20.11 - Polemico anche Alfonso Giordano, presidente della Corte d'Assise che celebrò il primo maxiprocesso a Cosa nostra."Sono assai dispiaciuto di non avere potuto partecipare, nella mia città, alle manifestazioni nella ricorrenza dell'anniversario della morte di Giovanni Falcone, collega che ho sempre stimato e apprezzato, anche prima di avere presieduto il maxiprocesso, e ciò unicamente per non essere stato invitato a partecipare da parte di chi rappresenta la Fondazione Falcone".

19.45 - Nella giornata del ricordo c'è anche spazio per la polemica: "Ecco come lo stato italiano celebra oggi l'anniversario della strage di Capaci e del sacrificio del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli uomini della loro scorta - scrive su Facebook il presidente di Fratelli d`Italia, Giorgia Meloni -. A Casal di Principe, dopo la chiusura della sezione distaccata della squadra mobile della polizia, ora a rischiare lo sfratto è la compagnia dei Carabinieri. Lo Stato continua ad arretrare di fronte alla criminalità organizzata e abbandona i cittadini onesti nella morsa della camorra. Fratelli d`Italia presenterà su questo un`interrogazione per chiedere risposte immediate dal Governo".

19.22 - L'Assemblea di palazzo Madama ha dedicato un minuto di silenzio alla memoria di Giovanni Falcone, il magistrato ucciso 25 anni fa nella strage di Capaci. A ricordare la figura simbolo della lotta alla mafia sono stati il capogruppo Pd in commissione Giustizia ed ex presidente dell'Antimafia Giuseppe Lumia, e il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.

18.52 - "Diamo le nostre mani alla legalita'", "Per non dimenticare", "Giovanni e Paolo", "Palermo e' nostra", "la mafia teme piu' la scuola che la giustizia", "le vostre idee camminano sulle nostre gambe": sono solo alcuni degli striscioni e dei cori scanditi dai manifestanti sotto l'abitazione del giudice ucciso dalla mafia. Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, dal palco allestito davanti all'albero Falcone, ha intonato una struggente canzone scritta per il padre. Sul palco anche Aida Satta Flores ed Ermal Meta. 

17.58 - Dopo il minuto di silenzio il presidente del Senato Piero Grasso scandisce i nomi delle vittime delle stragi del '92. Seguono gli applausi della folla. Sono passati 25 anni: i palermitani non dimenticano. GUARDA LA DIRETTA FACEBOOK

17.40 - Circa 30 mila le persone presenti davanti all'Albero Falcone.

In migliaia davanti all'Albero Falcone

17.36 - E' giunto intorno alle 17.15, in via Notarbartolo, il corteo che si è mosso da via D'Amelio, per ricongiungersi con l'altro, partito dall'Aula bunker del carcere Ucciardone, davanti all'Albero Falcone. Poco prima, i tanti giovani e attivisti che aderiscono alla marcia hanno ricordato con un lungo applauso l'uccisione del magistrato Rocco Chinnici sostando davanti al Palazzo dove abitava in via Pipitone Federico. Sosta che si è ripetuta più volte durante il tragitto: in via Alfieri, nel punto in cui fu ucciso dalla mafia l'imprenditore Libero Grassi che per primo si ribellò al racket del pizzo, ancora prima in via Paolo Di Blasi, all'altezza della targa che ricorda l'assassinio del commissario di polizia Boris Giuliano, e in via Rutelli nel punto in cui persero la vita il magistrato Cesare Terranova e Lenin Mancuso, uccisi in un agguato da Cosa nostra. Decine i lenzuoli bianchi esposti sui balconi dei palazzi; numerosi anche i tricolori e le bandiere della pace che hanno salutato il passaggio del festoso e colorato corteo che non ha mai smesso di scandire slogan come "La mafia è una montagna di merda" e "Giovanni e Paolo". 

17.14 - I cortei iniziano a confluire davanti all'albero Falcone. Dove alle 17.58 verrà osservato un minuto di silenzio.

16.38 - E' stata deposta alla caserma Lungaro della polizia una corona di alloro dal presidente del Senato Piero Grasso per commemorare le vittime delle stragi di Capaci e via D'Amelio. Alla cerimonia hanno preso parte il prefetto Antonella De Miro, il questore Renato Cortese, decine di agenti di polizia e autorità civili. Alla commemorazione erano presenti anche Don Luigi Ciotti e Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, il poliziotto della scorta di Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci con i colleghi Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

16.01 - E' partito il primo corteo da via D'Amelio all'albero Falcone, in via Notarbartolo, dove confluirà l'altro corteo che si muoverà dall'Aula bunker alle 16.30. Lungo le strade incrociate dal corteo si intravedono i primi lenzuoli bianchi e le bandiere tricolore srotolati dai residenti. In testa al corteo c'è la "Bibliolapa", cioè la biblioteca di strada realizzata su una su moto Ape del centro studi Paolo Borsellino, seguita da centinaia di studenti, scout e attivisti con striscioni colorati che urlano slogan.

Parte il corteo da via D'Amelio

15.19 - "La gente in Italia deve comprendere che grande patriota è stato il Giovanni Falcone. Amava l'Italia e amava in particolare la Sicilia". A parlare, a Voci del Mattino, su Radio1 Rai, è stato Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York ed ex procuratore del caso Pizza Connection, per il quale collaborò con Giovanni Falcone e con gli inquirenti italiani. "Procedemmo nelle indagini spalla a spalla e diventammo ottimi amici - ha aggiunto -. Era un giudice raffinato e un investigatore molto acuto ma era anche una sorta di uomo del Rinascimento, colto e intelligente. Ci capitò di avere interessanti conversazioni sulla religione, la filosofia, la storia della Sicilia. Lui era convinto che la mafia impedisse all'Italia di diventare come la Francia, la Germania o altri Paesi europei. Ricordo, come fosse ieri, l'ultima volta che l'ho visto. Io - ha raccontato Rudolph Giuliani - avevo lasciato il mio incarico di magistrato, mi stavo occupando di un documentario. Chiamai Falcone e gli dissi: 'Ti vorrei intervistare'. Volevo che mi aiutasse a spiegare agli americani quanto l'Italia avesse contribuito alla sconfitta della mafia. Gli chiesi che cosa ne pensasse del trasferimento a Roma, dove avrebbe potuto essere più al sicuro. Lui mi rispose: 'Sono siciliano. Sono nato là e morirò là. E il mio intero impegno è rivolto a fare della Sicilia un posto in cui la gente possa andare, avviare attività imprenditoriali'. Quella è stata l'ultima volta che l'ho visto".

14.49 - Due ponti di Firenze da oggi portano il nome di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sono le diramazioni del ponte di Varlungo che arrivano in via Generale Dalla Chiesa e via Enrico De Nicola. Alla cerimonia di intitolazione erano presenti tra gli altri il sindaco Dario Nardella e l'assessore alla Toponomastica Andrea Vannucci.

14.32 - La Rai ha completato la digitalizzazione dell'intero maxiprocesso di primo grado alla mafia. Ad annunciarlo è stato il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto intervenendo nell'aula bunker dell'Ucciardone. Si tratta di 1340 ore di processo: si lavorò giorno e notte per anni, la Rai allestì una sua postazione per documentare ogni minuto. 

13.15 - Dopo aver parlato davanti alla platea il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato l'aula bunker. mattarella aula bunker7-foto Quirinale-3Uscendo si è fermato con i bambini che si trovavano nel villaggio della legalità, concedendosi per selfie e fotografie.

13.10 - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro dell'Istruzione Valeria edeli hanno premiato gli alunni di quattro scuole che hanno partecipato al concorso indetto dalla fondazione Falcone. Le scuole vincitrici sono la primaria Giovanni Falcone di Napoli, la scuola media Montegrappa-Sanzio di Palermo, il liceo classico Quintino Sella di Biella. Premio speciale per la scuola primaria Ugo da Como di Brescia.

13.02 - "Con l'assassinio di Falcone e quello di Borsellino, già allora considerati da tanti - non soltanto in Italia - simbolo e riferimento nella lotta a Cosa nostra, sembrava che, insieme al dolore, prevalesse lo scoramento. Che il sacrificio di tante persone, cadute nella lunga lotta alla mafia, si rivelasse inutile. Che la mafia, piegata e sconfitta nel Maxiprocesso, si fosse rialzata, prendendosi la rivincita e, con essa, il suo perverso potere. Ma la paura e la sfiducia non hanno avuto la prevalenza. La società civile, a partire da quella siciliana, ha acquisito, da quei giorni, una consapevolezza e una capacità di reazione crescenti; e destinate a consolidarsi nel tempo".. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  

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13 - "Il nostro Paese, il mondo, le condizioni di vita sono profondamente cambiati da quel 1992. I mutamenti politici, sociali, di vita quotidiana, prodotti dalla rivoluzione tecnologica e dalle applicazioni del progresso scientifico, sono così incalzanti da rendere, rapidamente, obsoleti avvenimenti e condizioni del passato. Nell'arco di un decennio, guardando indietro, si ha l'impressione di trovarsi in un'altra epoca. Eppure il ricordo di quei giorni lontani di Palermo, così drammatici, così cupi e così segnati da tanta violenza e tanto dolore, permane pienamente vivido, in Italia e nel mondo. E provoca, tuttora, orrore e coinvolgimento, non soltanto in chi li subì personalmente o in chi li visse da vicino". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo nell'aula bunker.

12.55 - Tragedia durante le celebrazioni in aula bunker. Un volontario dell'associazione ex carabinieri in congedo, che stava partecipando alla manifestazione, ha accusato un malore e si è accasciato al suolo. Immediatamente soccorso, è stato condotto in ospedale. I medici hanno però solo potuto constatare il decesso. VAI ALL'ARTICOLO: EX CARABINIERE ACCUSA MALORE IN AULA BUNKER E MUORE

12.50 - "Se mi chiedessero di definire Falcone con una parola, sceglierei 'innovatore', perchè lui guardava al di là e forse questa è stata la causa anche di tante incomprensioni". Lo ha detto Giuseppe Ayala, vicepresidente della Fondazione Falcone, in occasione delle celebrazioni per l'anniversario della strage di Capaci.

12.42 - "I voti della mafia puzzano. Un partito politico non può presentare determinate persone né accettare il voto di scambio, perché questo peserà per cinque anni su tutta la popolazione ed è esattamente quello che la mafia vuole". Lo ha detto Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia, nell'aula bunker del carcere Ucciardone.

12.40 - "Per qualche periodo si è pensato che si potesse convivere con la mafia, ma non si sa che dopo il primo secondo in cui si rende accondiscendenti con la mafia questa prende il comando di tutte le operazioni, prende il cuore al primo attimo di cedimento, questo vale per tutti i cittadini ma soprattutto vale per la politica. Ci avviciniamo alle elezioni amministrative, è compito mio e del ministero Interno fare sì che il voto sia libero e segreto. Faremo di tutto per questo obiettivo, vorrei ci fosse una scelta della politica molto chiara e netta, un politica che dica 'i voti delle mafie non li vogliamo". Lo ha detto il ministro dell'Interno Marco Minniti.

12.30 - "Matteo Messina Denaro? Lo prenderemo e quello sarà un bellissimo giorno per la democrazia. Nessuno è imprendibile". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti.

12.20 - "Non ho rimpianti, rifarei tutto quello che ho fatto, forse con maggiore consapevolezza ma non tornerei indietro". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, durante la cerimonia per il venticinquesimo anniversario della strage di Capaci.

12 - Sul palco si alternano testimoni della vita e del lavoro di Falcone, come i magistrati del pool istruzione Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello, che ricordano l'importanza del metodo investigativo introdotto e dal magistrato, Giancarlo Caselli, che venne a Palermo nel '93, negli anni caldi delle stragi di mafia, e gli attuali protagonisti della lotta a Cosa nostra come il capo della Dna Franco Roberti.

11.30 - Iniziative in memoria delle vittime di mafia si stanno svolgendo, in contemporanea, in altre piazze cittadine. Come alla Magione, dove si trova anche Rita Borsellino, sorella di Paolo.

"Chi tace muore ogni giorno", gli studenti in piazza Magione

11 - "La Rai ha un ruolo fondamentale nel promuovere la cultura della legalità. Le nostre telecamere sono state uno strumento per cui tutto quello che è accaduto allora è rimasto consegnato alla memoria e soprattutto ci può essere per tutti, anche per quelli che non c'erano, la possibilità di capire il senso di quel sacrificio e di capire come da lí si possa ricominciare a costruire". Lo ha detto il presidente della Rai Monica Maggioni, intevenendo all'aula bunker del carcere dell'Ucciardone. Maggioni ha poi voluto ricordare che "le prime immagini della strage di Capaci furono girate dall'operatore della Rai Marco Sacchi", morto il 25 maggio dell'anno scorso in un incidente stradale. Sacchi fu il primo a riprendere con la telecamera quel tratto dell'autostrada, saltato per la terrificante esplosione. Era arrivato con la sua Vespa. E con una staffetta era riuscito a far arrivare negli studi della Rai la cassetta con le immagini girate. 

10.50 - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato nell'aula bunker del carcere Ucciardone.  (GUARDA IL VIDEO) Ad accoglierlo sul lato sinistro del piazzale, centinaia di bambini con bandierine tricolore e cartelloni con "le parole della legalità", striscioni con scritto "keep calm and follow the law", mentre sul lato destro ci sono il vicepresidente della Regione Siciliana Mariella Lo Bello, il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone e il sindaco Leoluca Orlando.

Il presidente Mattarella all'Aula Bunker

10.40 - Anche Il ministro dell'interno Marco Minniti è arrivato nell'aula bunker. Con lui il questore Renato Cortese.

10.30 - "Il Csm di una volta, come posso testimoniare, inflisse tante amarezza a Giovanni Falcone, ero vicino a lui in qui drammatici momenti. Non venne a riconosciuto a Falcone il suo più grande merito, quello di costruire il maxi processo che sancì la fine di Cosa nostra e spinse questa feroce organizzazione criminale a decretare la sua morte e quella di Paolo Borsellino. La parabola esistenziale di Giovanni Falcone non può essere ridotta alla mafia sanguinaria dei corleonesi, egli subì numerose delegittimazioni proprio da quelle istituzioni cui egli stesso apparteneva". Lo dice il procuratore generale di Caltanissetta, Sergio Lari, a margine delle celebrazioni dell'anniversario della strage di Capaci.

10.19 - "La scelta della vigilia dell'anniversario della strage di Capaci per l'eliminazione di un boss se non è voluta è comunque una profanazione della memoria". Lo ha detto la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi a Palermo per ricordare Giovanni Falcone. "Dobbiamo capire - ha aggiunto - che la mafia non è più quella di 25 anni fa, che è stata sconfitta, ma esiste ancora e va combattuta. Dobbiamo 'precederla' come ci ha insegnato Falcone".

10.18 - Alfredo Morvillo, fratello di Francesca e neoprocuratore di Trapani, è arrivato nell'aula bunker. In mattinata Morvillo ha preso parte a un'iniziativa organizzata al castello a Mare in ricordo della sorella Francesca. Il magistrato da qualche settimana ha lasciato la fondazione intitolata a Falcone e sua sorella in polemica con la presidente Maria Falcone, sorella di Giovanni. Una decisione, aveva detto, maturata molti anni fa. 

10.10 -targa morvillo-2 Francesca Morvillo è stata ricordata nel corso di una cerimonia al Castello a mare, luogo simbolo di Palermo sottratto al degrado e all'illegalità. Il sito ospita una targa ricordo del giudice, collocata nell'ambito di un progetto promosso dal Dipartimento regionale dei Beni culturali con i giovani detenuti dell'istituto minorile Malaspina.

10.09 - "Oggi la mafia non governa Palermo ma esiste ancora, spara, e c'è il rischio che qualcuno pensi possa tornare a governare la città. Dobbiamo confermare una cultura di vita alternativa a quella di morte che nei decenni passati ha governato Palermo". Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando, commentando, l'omicidio del boss Dainotti.

Il Villaggio della legalità all'aula bunker

9.52 - I bambini davanti all'aula Bunker intonano "Palermitani's Karma". (GUARDA IL VIDEO)

9.37 - "Con la decisione simbolica, fortissima, di rendere accessibili a tutti i cittadini gli atti del Csm relativi a Giovanni Falcone diciamo che il Consiglio si è riconciliato con la memoria del magistrato". Lo ha detto Giovani Legnini, vicepresidente del Csm a margine della cerimonia organizzata all'Ucciardone. "In questo modo - ha aggiunto - si può avere contezza delle idee di Falcone delle sue proposte e della cultura della giurisdizione che aveva".

9.45 - "Questi palloncini volati in aria e che sono i colori della nostra bandiera, rappresentano per tutti quello che è stato quel terribile 1992. Quello che mi conforta è l'aiuto che ho avuto in questi anni dalle istituzioni che oggi sono qui per ricordare e portare speranza. Voi ragazzi siete la speranza". Lo ha detto Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della Fondazione Falcone 

9.30 - "I nostri magistrati, appoggiati dalla società civile, hanno dato grandi colpi alla mafia, ma non abbiamo detto che abbiamo vinto. E questi colpi di coda come quello di ieri ci dimostra che ancora continua a esserci una forza della mafia". Lo ha detto Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, a margine delle commemorazioni nell'aula bunker parlando dell'omicidio del boss Giuseppe Dainotti.

9.10 - giardino memoria 1-3Oltre 300 studenti di scolaresche del Palermitano si sono radunati nel giardino della memoria "Quarto Savona Quindici" (foto a destra), posto lungo l'A29 sotto la stele commemorativa. Nel giardino si trova, custodita in una teca, la Quarto Savona Quindici, l'auto di scorta del giudice Giovanni Falcone. 

8.50 - "Abbiamo fatto scuola in viaggio e questa è una cosa molto importante. La mafia si può sconfiggere, ma attenzione perchè la mafia si trasforma ed per questo che la cultura della legalità è fondamentale". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, dopo essere arrivata a Palermo a bordo della nave della legalità.

8.40 -  Al suo arrivo a Palermo a bordo della nave della legalità il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime dell'attentato terroristico di Manchester. "Ragazzi che sono stati uccisi da una mano violenta e brutale", ha detto.

#PalermochiamaItalia - Il racconto per immagini

8.35 - "Una traversata bellissima, è sempre un' emozione che si rinnova. E' bello vedere l'Italia unita oggi a Palermo". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, sbarcando dalla nave della legalità .Stamani il presidente del Senato ha ricordato il giudice anche sulla sua pagina Facebook. "Caro Giovanni - scrive - 25 anni sono tantissimi, ma tu sei sempre qui. Sei - prosegue - nei giovanissimi liceali che mi confidano di sognare la carriera in magistratura per seguire le tue orme; sei in un'Italia più attenta, che non tace più, che non si volta dall'altra parte quando sente odore di mafia; sei nel rispetto che tutto il mondo - da Washington a Sarajevo - riconosce al tuo senso del dovere e alla tua professionalità; sei negli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata che immaginasti e che ci hanno consentito di ottenere grandi successi; sei negli uomini e nelle donne dello Stato che continuano a cercare la verità e a non arrendersi alle ingiustizie; sei nella nostra Palermo, dove oggi è possibile aprire un negozio senza esser costretti a pagare il pizzo;  sei negli occhi e nell'entusiasmo delle ragazze e dei ragazzi che, festanti, scendono in piazza in tuo onore e rinnovano il loro impegno per la legalità. Caro Giovanni, come vedi sei in molte cose che grazie al tuo esempio hanno generato frutti di speranza ma, non per questo, ci manchi di meno".

8.33 - Una volta sbarcati dalla nave della legalità, alunni e rappresentanti delle istituzioni hanno eseguito l'inno nazionale. 

8.30 - E' attraccata al porto la Nave della legalità.  (GUARDA IL VIDEO) E' stata accolta da centinaia di bambini e giovani con cori, applausi, striscioni e palloncini con i colori nazionali dell'Italia. A bordo della Splendid oltre mille scolari e studenti in rappresentanza delle scuole di tutta Italia. A bordo anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti.

GUARDA IL VIDEO: DOPO 25 ANNI E' CAMBIATO QUALCOSA? COSA NE PENSANO I PALERMITANI

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