rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Balestrate

"I luoghi del cuore", un clic per salvare un castello tra Alcamo e Balestrate

E' l'unico monumento siciliano rimasto in gara per la consultazione web indetta dal Fondo Ambiente Italiano. Raccolta firme avviata dall'associazione "Salviamo il Castello di Calatubo". I volontari: "Per vincere è necessario l'aiuto di tutti"

Una votazione on line per salvare il Castello di Calatubo, unico monumento siciliano rimasto in gara per "I luoghi del cuore". Il Fondo Ambiente Italiano indice ogni due anni una consultazione web, che raccoglie segnalazioni dagli utenti sui luoghi più amati da tutelare, attuandovi dei progetti di salvaguardia ambientale. Il primo classificato di ogni concorso ottiene dei fondi per il restauro.

Ad oggi, a quasi venti giorni dal termine delle votazioni, il Castello di Calatubo (antica fortezza dell’anno 1000) si trova in seconda posizione con più di 33 mila voti, grazie soprattutto agli sforzi dell’associazione "Salviamo il Castello di Calatubo", che da giugno ha avviato un’intensa attività di raccolta firme. "Ma per vincere - spiegano i volontari - è necessario l’aiuto di tutti. Vota anche tu per il castello cliccando sull'apposito link (CLICCA QUI)". Per votare basta registrarsi sul sito del Fai, aspettare la mail di convalida e poi dare il proprio contributo.

SCHEDA TECNICA - Roccaforte molto suggestiva, il Castello di Calatubo si fonda su un rilievo roccioso da cui si dominano il golfo di Castellammare e l'entroterra. Il castello costituisce un complesso architettonico pluristratificato di notevoli dimensioni, i cui corpi di fabbrica si snodano lungo un compatto banco di roccia calcarea, assecondandone completamente l'andamento. A metà del XII secolo, quando il geografo musulmano Edrisi descrive la Sicilia sotto il regno di Ruggero II, Calatubo viene indicato come robusta fortezza e villaggio con un vasto territorio nel quale si estraggono le pietre da mulino. Dopo l'abbandono del villaggio, durante il periodo della guerra antimusulmana condotta nell'isola da Federico II, il Castello, cessata la sua funzione militare, si trasformò in masseria a controllo del vasto feudo.

Fino agli anni '60, il Castello era ancora in buono stato di conservazione, grazie al continuo utilizzo dell'antica dimora che, con pesanti interventi di ristrutturazione aveva consentito, comunque, il mantenimento delle fabbriche. Poi l'oblio. La fortezza, ormai abbandonata, divenne un ovile. L'azione distruttiva degli animali, il terremoto del 1968 e l'assenza d'interventi condusse al crollo dei solai e infine delle murature. A ciò si aggiunse l'opera degli scavatori di frodo che s'intensificò nell'area intorno al Castello, interessati ai reperti archeologici che venivano alla luce nell'importante necropoli scoperta lungo le propaggini della rocca e che documentava la presenza di un centro antico risalente al VII secolo a.C..

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"I luoghi del cuore", un clic per salvare un castello tra Alcamo e Balestrate

PalermoToday è in caricamento