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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Comunali, Ferrandelli indagato per firme false: "Delinquenti nelle istituzioni"

Il consigliere comunale si dichiara estraneo alla vicenda e attacca "chi dà informazioni relative a procedimenti coperti da segreto istruttorio". Assostampa e Ordine difendono il giornalista che ha dato per primo la notizia: "Ha solo fatto bene il suo lavoro"

Il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli sarebbe indagato, insieme ad alcuni uomini del suo staff, nell’ambito di un’inchiesta su presunte firme false utilizzate per la presentazione di liste per le elezioni amministrative del 2012. La Procura di Palermo, secondo quanto raccontato dal giornalista Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia, avrebbe aperto un'inchiesta nell'inchiesta, quella sul voto di scambio politico-mafioso, non ancora chiusa. "Proprio nel corso degli accertamenti sul voto di scambio - racconta Arena - erano state disposte intercettazioni per mezzo di microspie e trojan, sistemi di captazione che, attraverso telefonini, computer, tablet e altri apparati elettronici, consentono non solo di ascoltare ma anche di riprendere immagini: da qui sarebbero venute fuori una serie di irregolarità nella fase precedente le elezioni dello scorso giugno con un nuovo scandalo firme false per la presentazione delle liste civiche". 

Il leader dei Coraggiosi si difende con un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook: "Chi dà informazioni relative a procedimenti coperti da segreto istruttorio è un delinquente. Io sono estraneo a questa vicenda e intendo far valere le mie ragioni e la mia storia. Nonostante tutto continuo a mantenere fiducia nella magistratura come sempre. Questa storia sta incominciando a stancare soprattutto per la disinvoltura di chi mi attribuisce responsabilità sui giornali per cose di cui io non sono minimamente a conoscenza. Capisco che ognuno riporta le notizie che le proprie fonti danno, ma gli ricordo, pur comprendendo e difendendo il diritto di cronaca, che chi fornisce queste informazioni sta commettendo il reato di rivelazione di segreto d'ufficio. Prendere le notizie di 'delinquenti' che compiono un reato senza un minimo di esercizio critico sulla notizia attribuendo automaticamente un reato al sottoscritto è davvero mortificante e ingiusto. Contrariamente, da questa vicenda, mi pare che emerga che c'è chi è a contatto con "delinquenti" che lavorano nelle istituzioni e che riportandone le informazioni attribuiscono attività criminali ad altri. Ribadisco infatti che la vicenda è coperta da segreto istruttorio e che io non sono assolutamente informato di niente. Io firme false non ne ho mai raccolte nella mia vita".

Assostampa e Ordine dei giornalisti scendono in campo per esprimere solidarietà al giornalista autore dell'articolo. "Le dichiarazioni del consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli lasciano stupefatti per la leggerezza -  afferma la segreteria provinciale di Palermo dell’Associazione Siciliana della Stampa - con cui si accoppia la parola 'delinquente' a un giornalista bravo e informato come Riccardo Arena, cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia. Evidentemente all’ex parlamentare regionale non è piaciuta la diffusione della notizia, ancora coperta dal segreto istruttorio, secondo cui sarebbe indagato nell’ambito di un’inchiesta su firme false utilizzate per la presentazione di liste per le elezioni amministrative. Siamo profondamente dispiaciuti che Ferrandelli non colga nella libertà di stampa e nell’autonomia dei giornali il segnale di una democrazia che funziona. L’informazione è utile anche quando tratta notizie non gradite. Siamo preoccupati che questo non lo comprenda chi si candidava a essere il sindaco della quinta città d’Italia".

"Piena e totale solidarietà dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia - dichiara in una nota il presidente Giulio Francese, a nome dell'intero Consiglio dell'Ordine - a Riccardo Arena, eccellente cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia. "Quello subito da Arena da parte del consigliere comunale di Palermo Fabrizio Ferrandelli è un attacco violento e inaccettabile. Il collega ha solo fatto, come sempre, bene il suo lavoro. Massimo rispetto per le indagini in corso, ma il compito dei giornalisti è trovare e pubblicare le notizie, non nasconderle".  

Anche il gruppo siciliano dell’Unci esprime solidarietà al cronista del Giornale di Sicilia. "A Riccardo Arena - ha detto il presidente regionale dell’Unci Andrea Tuttoilmondo -, va il mio abbraccio e la vicinanza del Gruppo siciliano dell’Unione Cronisti. A chi è chiamato a rappresentare i cittadini, invece, rivolgo l'appello per il futuro, per evitare nuovi spiacevoli fraintendimenti,  a valutare con maggior attenzione le proprie dichiarazioni che rischiano di inquinare irrimediabilmente il dibattito pubblico". Per il vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, "bene ha fatto Arena, al quale esprimo personale solidarietà, a pubblicare la notizia. La professione giornalistica consiste proprio in questa regola basilare che, probabilmente, sarà sfuggita a Ferrandelli: divulgare notizie e non celarle. E quella che ha trovato il collega Arena è una notizia degna di essere pubblicata".

Dopo la presa di posizione di Ordine dei giornalisti, Assostampa e Unci, il consigliere comunale corre ai ripari: "Sarò pur libero di esprimere, senza attaccare nessuno, se non chi rivela segreti d'ufficio, che è un metodo che reputo discutibile? O la libertà di pensiero la si può soltanto subire ed è univoca? Mi dispiace che proprio l'organo che dovrebbe rappresentare i giornalisti, figure intellettuali che lavorano con l'uso delle parole, non colga la consecutio di un pensiero, nemmeno troppo articolato, in cui la parola 'delinquente' non e' associata al giornalista Arena, ma a colui che, fornendo le informazioni, commette un reato".

Forse le polemiche legate alla notizia trapelata si concluderanno qui. Le indagini e le verifiche da parte dei carabinieri, invece, andranno avanti per fare luce sul secondo caso di presunte firme false, dopo quello che ha portato a giudizio 14 tra parlamentari nazionali e regionali e attivisti del Movimento 5 Stelle. Sotto la lente questa volta ci sarebbero gli uomini dello staff di Ferrandelli.

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