Ex Onpi, il Sunia torna alla carica: "70 famiglie attendono regolarizzazione"
Il sindacato degli inquilini sollecita un incontro con il Comune per portare avanti il percorso avviato: gli ospiti della struttura di Partanna Mondello chiedono la concessione dell'iscrizione anagrafica
Il Sunia torna a chiedere un incontro al Comune per dare seguito al processo di recupero avviato tra l'amministrazione e le 70 famiglie del complesso Ex Onpi di Partanna Mondello. “Avevamo chiesto a dicembre - dichiara il segretario del sindacato degli inquilini Zaher Darwish - di essere convocati per concordare insieme i prossimi passaggi da seguire. Sollecitiamo l'incontro perchè le famiglie in disagio economico che si sono insediate nell'area attendono una risposta per mettere in regola la loro posizione”.
Il dialogo tra le due parti, per il recupero dell'ex casa di risposo per anziani di proprietà del Comune, è avviato da tempo ed ha come obiettivo la normalizzazione del rapporto degli inquilini della struttura abbandonata da anni con la pubblica amministrazione, attraverso una serie di passaggi. “Il primo - spiega Zaher Darwish - doveva essere quello della concessione dell'iscrizione anagrafica alle famiglie che abitano da anni nella struttura, in modo da permettere agli inquilini il godimento di diritti, garantiti dalla Costituzione, come il diritto al voto, alla salute e all’istruzione”.
Le famiglie in varie occasioni hanno confermato di voler raggiungere l'obiettivo della messa in regola e condivisione degli spazi rivolgendo appelli al quartiere e al parroco di Partanna Mondello, per chiedere la riapertura alla comunità della chiesa annessa al complesso. Un messaggio inviato all'esterno anche attraverso lo spettacolo che si è svolto nel luglio scorso, dal titolo “La bambinanza”, della compagnia teatrale Raizes, che ha dato voce alla richiesta del diritto di cittadinanza, anche in considerazione dei tanti minori che vivono nella struttura.
“Gli abitati dell'ex Onpi hanno aderito e dato la disponibilità in vari modi a contribuire alla realizzazione dei progetti che l’amministrazione intende realizzare, specie quelli a favore dei minori, visto che all’interno dello spazio stesso ci abitano famiglie con tanti figli sotto i 18 anni – prosegue il segretario del Sunia – Anche all'interno del regolamento per la gestione dei beni comuni, il processo concordato potrebbe proseguire con una concessione degli spazi a fini abitativi alle famiglie, per realizzare il concetto del bene comune valorizzando il principio dell'autorecupero degli ambienti, già messo in atto con buoni risultati”.