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Cronaca Via Simone Gulì, 17

Da lazzaretto a stabilimento delle operaie: "Quale futuro per l'ex Manifattura Tabacchi?"

Lo storico edificio è in stato di abbandono da anni. La Fiom Cgil chiede un incontro con il Comune per conoscere le intenzioni circa il suo recupero: "Potremmo condividere l'ipotesi di un polo scolastico o una struttura museale nell'immobile che è soggetto a vincolo"

Le sue mura custodiscono secoli di storia e centinaia di storie - prima lazzaretto, poi la dismissione e la riconversione in stabilimento industriale teatro di grandi produzioni e lotte delle operaie - ma da anni ormai è in abbandono. La Fiom Cgil torna a puntare l'attenzione sull'ex Manifattura Tabacchi, l'edificio di via Gulì non lontano dai Cantieri navali. 

Il sindacato chiede al Comune un confronto. "Abbiamo chiesto un incontro per sapere cosa intendono fare il Comune e la Giunta su queste aree abbandonate. Da sempre la nostra richiesta è di non fare attività che cozzino con la cantieristica o che comportino la sottrazione di aree utili per il cantiere - dicono Francesco Foti e Serafino Biondo – Il sindaco Orlando è  stato sempre a fianco dei lavoratori, dichiarando che non si farà mai nulla a danno dei cantieri.  Dal vicesindaco Giambrone abbiamo ottenuto oggi la sua disponibilità  a convocare a breve un tavolo allargato, al quale l'assessore chiederà la partecipazione anche degli  assessori alle Attività produttive e alle Infrastrutture. Oltre agli spazi della Manifattura Tabacchi vorremo anche conoscere i progetti sulle aree limitrofe che comprendono l'ex palazzina della mensa e l'ex  dopo lavoro di Fincantieri”.

Nel 2010, la Fiom ha fatto oltre 40 ore di sciopero contro il progetto di riqualificazione che prevedeva la realizzazione di un albergo di lusso nell'ex Manifattura Tabacchi, strutture di vendita commerciale e un parcheggio multipiano al posto dello storico campetto di calcio della società sportiva Fincantieri. “Potremmo condividere altri ragionamenti, come l'ipotesi di un polo scolastico tra l'istituto industriale Vittorio Emanuele III e il Nautico o una struttura museale nell'immobile che è soggetto a vincolo – aggiungono Foti e Biondo – Ma ribadiamo il nostro no per attività che possano togliere spazi o intralciare l'attività di riparazioni, stoccaggio materiali e costruzione del cantiere”.   



 

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