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L'omaggio

Uno spazio dell'Archivio storico sarà intitolato a Evelyne Aouate: "Fu leader della comunità ebraica"

Riconoscimento per l'impegno culturale profuso dalla donna di origini algerine, arrivata a Palermo appena maggiorenne perché costretta a fuggire dal suo Paese e morta nello scorso marzo

A meno di sette mesi dalla scomparsa, il Comune rende omaggio a Evelyne Aouate, simbolo dell'ebraismo a Palermo, ma anche imprenditrice dell'atelier di abiti da sposa, Le Gi di Valentino, morta lo scorso 30 marzo all'età di 81 anni. A lei sarà intitolata la sala diplomatica dell'Archivio storico comunale, che si trova in via Maqueda.

E' quanto disposto da una determina del sindaco Roberto Lagalla dello scorso 11 ottobre. L'idea è partita proprio dall'amministrazione comunale, guidata ancora da Leoluca Orlando, immediatamente dopo il decesso della "signora Evelyne", così la chiamavano tutte le clienti, alla ricerca di un vestito da cerimonia, che hanno messo piede nel suo negozio di via Ruggero Settimo. All'istanza promossa da Palazzo delle Aquile sono seguite le approvazioni, ad aprile scorso, della commissione Toponomastica e, a giugno, della Soprintendenza ai Beni culturali. In base a queste, adesso Lagalla chiede una deroga alla Prefettura affinché venga definita la pratica dato che non sono trascorsi i 10 anni dalla morte, periodo previsto dalla legge per le intitolazioni. Ma il sigillo di villa Whitaker non dovrebbe costituire un problema.

E così il nome di Evelyne Aoaute rimarrà impresso in uno dei luoghi di cultura più affascinanti di Palermo. Degno omaggio a colei che negli anni Novanta fondò a Palermo l'Istituto siciliano di studi ebraici. Nel capoluogo isolano, Evelyne Aouate era arrivata appena maggiorenne, insieme alla famiglia, dopo essere stata costretta a lasciare l'Algeria e aver vissuto per un periodo a Parigi.

Già in vita, la "signora Evelyne" aveva ricevuto un riconoscimento per il suo impegno nell'ambito dell'integrazione religiosa: nel novembre 2017, infatti, l'allora sindaco Orlando le conferì la Tessera preziosa del mosaico, e sottolineò come la donna rappresentasse "la storia dell'ebraismo, del suo essere collegato a tanti luoghi e del suo essere fedele ad una tradizione millenaria" grazie anche all'Istituto di studi ebraici "luogo e strumento di promozione dell'incontro fra le diverse religioni monoteiste in una prospettiva ecumenica, in sintonia con la tradizione e la storia di Palermo e della Sicilia".

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