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Cronaca Politeama / Via Francesco Crispi

Evasione fiscale e merce venduta in nero, maxi sequestro di beni a un imprenditore

Sigilli a un patrimonio di 4,2 milioni di euro, tra cui 25 immobili. Antonino Carollo, che opera nel settore del commercio di detersivi, è stato denunciato. Stessa sorte l'amministratore di diritto della società

Beni per un valore di 4,2 milioni di euro, tra cui 25 immobili, sono stati sequestrati dalla polizia tributaria della guardia di finanza a un imprenditore palermitano di 66 anni, Antonino Carollo, che opera nel settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio di detersivi. L'uomo è stato denunciato e deve rispondere di falso in bilancio, presentazione di dichiarazione fiscale fraudolenta mediante altri artifici, nonché per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Stessa accusa per A.D., 54 anni, amministratore di diritto della società.

Dall'esame dei bilanci la Finanza ha scoperto che "l'azienda, nonostante avesse nella propria disponibilità dei depositi in cui stoccava grosse quantità di merce, destinate a rifornire sia i propri tre punti vendita al dettaglio sia altre imprese della zona, non aveva istituito alcuna contabilità di magazzino, obbligatoria per legge per le dimensioni della società".

Secondo la ricostruzione operata dagli investigatori "la mancata istituzione della contabilità di magazzino, nella pratica, avrebbe consentito alla società di 'aggiustare' in bilancio i valori delle vendite, mediante l'appostamento di rimanenze sproporzionate rispetto a quelle reali, allo scopo di abbassare i ricavi su cui pagare le relative imposte, procedendo, parallelamente, alla vendita in nero di numerose partite di merce".

I finanzieri hanno accertato "l'iscrizione in bilancio di debiti ritenuti fittizi per oltre 4 milioni di euro, poiché la società avrebbe provveduto a pagarli in nero con somme provenienti dalle vendite non fatturate; e di individuare l'utilizzazione, da parte dei soggetti indagati, di fatture presumibilmente false ricevute formalmente da due società "inesistenti", predisposte nella realtà 'in proprio' al fine di abbattere ulteriormente il reddito imponibile".

Infine, sono stati quantificati gli utili extra-bilancio distribuiti alla compagine societaria, composta all'80% proprio da Carollo., il quale, nelle varie annualità, ha indicato nella propria dichiarazione redditi del tutto irrisori, evadendo al fisco imposte per ulteriori 1,2 milioni di euro. Da qui il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente dei beni riconducibili agli indagati.

Le fiamme gialle hanno accertato anche che Carollo, forse temendo un controllo, aveva intestato ai figli tre immobiili per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro.

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