“I palermitani hanno mentalità mafiosa”, polemica per la frase di Eva Riccobono
La madrina al festival del cinema di Venezia a Vanity Fair: "Torno nella mia città una volta al mese, ma detesto quelli che si lamentano sempre e che vogliono la raccomandazione". Il sottosegretario Simona Vicari: "Sono indignata, non me l'aspettavo"
“Detesto quelli che si lamentano sempre, quelli che vogliono la raccomandazione. Detesto la mentalità mafiosa, il familismo e i soprusi”. Sono bastate queste parole, rilasciate a Vanity Fair dalla madrina al festival di Venezia Eva Riccobono sulla sua città d’origine, a scatenare il putiferio contro l’attrice e modella palermitana.
La Riccobono ha risposto ad una domanda su cosa non le va proprio a genio della sua città e dei suoi concittadini. “Vado una volta al mese a Palermo per ricaricarmi – ha spiegato - ma detesto quelli che si lamentano sempre e che vogliono la raccomandazione e soprattutto il familismo e i soprusi".
La prima a “darle addosso” è stata il sottosegretario allo Sviluppo economico, anche lei palermitana, Simona Vicari (nella foto a destra). Ospite del programma KlausCondicio, in onda su YouTube, l'esponente del Pdl attacca l'ex modella: “Attribuire a tutti i palermitani una mentalità mafiosa mi ha profondamente indignata. Per non parlare di quando la Riccobono li descrive come cittadini alla 'costante ricerca della raccomandazione'. Da una palermitana non me l'aspettavo proprio''.
''Non so che gente frequenti Riccobono a Palermo. Forse non sa - ha aggiunto - che in Sicilia c'è stata una rivoluzione culturale, la gente si è ribellata, c'è molta antimafia nelle scuole e i ragazzi ne sono molto consapevoli. Mi ricorda la ex première dame che dichiarò di non voler più essere italiana e che l'Italia fa schifo. La moglie di Sarkozy ha questa stessa puzza sotto il naso”. Vicari ha criticato un'altra frase della modella, secondo cui le siciliane sono tutte “scure e flessuose”. “No - ironizza il sottosegretario - ho due figlie bellissime, una bionda con gli occhi azzurri e una bruna con gli occhi castani e sono entrambe mie”.
Alla modella ha risposto anche anche il Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, sempre a Klaus Davi per il suo programma KlausCondicio. “L'altro giorno ho dovuto prendere posizione in aula perché qualcuno ha lanciato la battuta che in Assemblea erano tutti mafiosi - continua il Presidente dell'Ars - E' un modo per non affrontare i problemi. La mentalità mafiosa è un luogo comune, tutto qua viene declinato in forma di mafia se non ci si adegua o non si combatte fino in fondo con tutte le forze. Lo ripeto, la gran parte dei palermitani e dei siciliani sono persone oneste e perbene. Le raccomandazioni purtroppo sono ovunque. La meritocrazia dovrebbe appartenere a ogni parte d'Italia, è sempre sulla bocca di tutti, ma poi sta alla coscienza di ciascuno portare avanti i più bravi, i più meritevoli. Non c'è più nulla da raccomandare, non ci sono più posti nella pubblica amministrazione”.
Un po' più comprensivo con l'attrice il sindaco Leoluca Orlando che ha commentato: “Non ha sbagliato l'analisi ma il problema è la terapia, la ragione per cui ognuno di noi deve fare quella parte per evitare che si rifiuti la cultura all'appartenenza. Lei usa l'espressione mentalità mafiosa, io uso cultura all'appartenenza, che poi diventa anche mafiosa, ma non me la sento di dire che chi ha cultura all'appartenenza è mafioso: se così fosse dovremmo scoprire che la maggior parte dei mafiosi stanno al nord Italia. Quella cultura all'appartenenza che prima riguardava solo alcune realtà del Sud, oggi è diventata cultura nazionale”.