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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"L'emergenza rifiuti non è colpa nostra", Rap si difende e chiama in causa la Regione

Il presidente Norata e il direttore Li Causi: "Sull'integrazione progettuale della sesta vasca ritardi di pochi giorni, l'assessorato non ci ha mai ascoltato nonostante mesi di accorate richieste". Il "nodo" della carenza di discariche: "Insufficienti 200 tonnellate per i conferimenti"

L'emergenza rifiuti, eccetto poche postazioni ancora da ripulire, sembra alle spalle; ma è ancora forte l'eco della polemica tra Rap e Regione. E se il sindaco Leoluca Orlando, nelle vesti di pompiere, chiede "il massimo di impegno e di collaborazione istituzionale, per uscire, come si sta uscendo, non solo dalla recente emergenza, ma anche da una situazione complessiva di deficit strutturale"; i vertici di Rap tirano su la trincea per difendersi.

"L'emergenza rifiuti - dicono Giuseppe Norata e Roberto Li Causi, rispettivamente presidente e direttore di Rap - non può essere attribuita né a Rap, né a un ritardo di pochi giorni nella presentazione di un'integrazione progettuale della sesta vasca, ma è il frutto di mesi di accorate richieste, mai ascoltate, e di una mancata pianificazione impiantistica regionale. Da giugno Rap chiede interventi immediati senza successo, come dimostrano i documenti, e decontestualizzare i verbali di qualche riunione serve solo a gettare fumo negli occhi". 

"Il progetto di chiusura definitiva della sesta vasca - precisano - è stato presentato a ottobre al dipartimento regionale rifiuti e al dipartimento Ambiente il 29 ottobre. Quindi, nessun ritardo può essere attribuito alla Rap nella presentazione del progetto, avvenuta in tempo utile perché lo stesso venisse valutato compiutamente. Comunque la Regione - continuano Norata e Li Causi - ha già comunicato che l’iter di approvazione sarà concluso non prima di metà gennaio 2021, dimostrando che un eventuale ritardo di pochi giorni non può, di fatto, aver condizionato la tempistica e che quindi l’emergenza si è venuta a determinare per altri motivi".

"Pensare che l'emergenza di Bellolampo, che va avanti da mesi, sia il frutto di un ritardo di pochi giorni è fuori dalla realtà - rimarca Norata - e non tiene conto di alcuni precisi avvenimenti: la chiusura di alcuni impianti regionali che hanno privato Palermo del conferimento di almeno 450 tonnellate al giorno; il ritardo di 34 mesi della settima vasca; la mancata indicazione di siti alternativi per il conferimento; la mancata pianificazione da anni di una seria impiantistica regionale. Attività tutte, e dico tutte, riconducibili esclusivamente al dipartimento regionale Acque e rifiuti". 

"Ricordiamo poi che, già dal 12 giugno, Rap ha richiesto l’intervento dell'assessorato ai Rifiuti e a fine agosto - conclude Norata - si è rivolta al presidente della Regione; in data 8 ottobre si è anche tenuta una conferenza stampa per lanciare l’allarme su quanto stava avvenendo a Bellolampo. Abbiamo trasmesso almeno 20 note, evidenziando la drammaticità della situazione rifiuti a Palermo, ma ad oggi per Palermo è stato concesso un solo conferimento straordinario di 200 tonnellate, assolutamente insufficiente".

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