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Cronaca

Emergenza freddo nelle scuole, non si ferma protesta: "Siamo stanchi di stare male, accendete i termosifoni"

Dal Marco Polo al Buttitta, molti studenti hanno disertato lezioni per chiedere alle istituzioni una soluzione. Dopo i due casi di ipotermia, in una scuola elementare e all'università, si moltiplicano le segnalazioni di plessi al gelo

Dopo i casi di ipotermia in classe - uno in una scuola elementare a Passo di Rigano che ha costretto una bambina di dieci anni a essere soccorsa dal 118 in seguito a tremori e pallore e l'altro all'università dove una corsista è stata portata via con un'ambulanza con labbra e mani nere - incalzano le proteste di genitori e insegnanti davanti agli istituti, molti dei quali senza riscaldamenti, nonostante le basse temperature invernali. Dal Marco Polo al Buttitta, in molti disertano le lezioni. 

In via Cimabue i bambini del plesso Buttitta, dell'istituto comprensivo Uditore-Setticarraro, domani protesteranno insieme alle famiglie con sciarpe, cappelli e guanti. Gli stessi che indossano in classe in questi giorni di freddo. "I nostri figli - racconta Teresa Tacconelli, madre di un bambino di quarta - hanno sentito l'esigenza di ritornare a casa senza poter finire di svolgere le lezioni. In più, noi genitori, ripetutamente, compriamo termoconvettori per riscaldare le aule rischiando che possano andare in corto circuito. Abbiamo sollevato il problema ripetutamente alla direzione che, tuttavia, non riesce a dare delle risposte esaustive e non si muove in nessun modo per risolvere il problema che comunque persiste da diversi anni. Nulla si smuove per far sì che cambi qualcosa".

Stessa storia al Marco Polo di via Ugo La Malfa. Gli studenti dell'istituto tecnico questa mattina hanno protestato non entrando a fare lezione. Dopo aver preparato dei manifesti, hanno chiesto a gran voce di interrompere questa situazione, sperando che il Comune intervenga il più presto possibile. "Siamo stanchi di stare male - si legge in uno di questi cartelloni - accendete questi termosifoni". E poi ancora: "Termosifoni spenti, istituzioni assenti. E a pagare sono gli studenti". Il coro degli studenti: "Il degrado più totale - spiegano - termosifoni rotti, spenti e senza carburante. Il degrado più totale. Non si riesce né a scrivere né a studiare dal freddo". 

Bambini e ragazzi da settimane sono costretti a stare in classe al freddo, con abbigliamento termico da neve, scaldini da bagno portati da casa e il rischio di ammalarsi dietro l'angolo, come è già avvenuto. L'assessore alla Scuola Aristide Tamajo ha annunciato che sta lavorando senza sosta per risolvere le problematiche di ciascun istituto. Gli interventi, intanto, riguardano i plessi Alcide De Gasperi, Don Milani-Sferracavallo e Nuovo Pagliarelli (dove già gli impianti sono in funzione), il plesso Alongi della Dda Salgari (dove verrà sostituita la caldaia), l’istituto comprensivo Scinà Costa (dove sono stati portati condizionatori portatili). 

Interventi anche al plesso Baviera (istituto comprensivo Principessa Elena di Napoli) dove si procederà al ripristino di un collettore, al plesso Ilaria Alpi (istituto comprensivo Padre Pino Puglisi) dove va semplicemente acquistato il gasolio per azionare i riscaldamenti e al plesso Nazario Sauro (istituto De Amicis) dove deve essere riparata la pompa di calore. Decine di interventi, in attesa che tutti l'emergenza freddo rientri per tutte le scuole di Palermo. 

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