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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'allarme

Emergenza casa e sfratti a Palermo: "A chiedere sussidi anche chi ha un lavoro"

I dati preoccpuanti del Sicet, sindacato degli inquilini aderente alla Cisl. Sono oltre 1.300 le famiglie con sentenze di sgombero definitive e dunque eseguibili

E' emergenza casa e sfratti a Palermo. A lanciare l'allarme è il Sicet, sindacato inquilini aderente alla Cisl. A chiedere sussidi per il pagamento degli affitti, non sono più soltanto i disoccupati. Seppur la percentuale di domande di questi ultimi raggiunge il 43%, i numeri non sono trascurabili per occupati, quasi il 17% e per inattivi o inoccupati, il 19%. Le graduatorie collegate all’emergenza abitativa per l’assegnazione di una casa popolare dal Comune di Palermo contano, in attesa di assegnazione, 2.246 nuclei familiari richiedenti collocati in categoria “A” (per questioni legate al reddito basso) e 310 nuclei familiari in quella per “Disabilità”.

Un disagio crescente dunque, che con l’incalzare della crisi tocca migliaia di famiglie nel capoluogo palermitano, e a questa situazione si accompagna il dramma degli sfratti: in città quelli eseguibili, con sentenza definitiva, sono più di 1.300.

L'impegno del Sicet

Da qui l’impegno per lo sviluppo delle politiche abitative da parte del Sicet che ha organizzato sul tema “Abitare la città” tre tavole rotonde su: Casa e Lavoro, Casa e Ambiente il 6 dicembre e Casa e Territorio il 14 dicembre. Oggi il primo degli incontri al quale hanno preso oltre al segretario generale Sicet Palermo Trapani Fabio Salici, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana,  il segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani Francesco Danese. il vice direttore della Caritas diocesana don Sergio Ciresi,  la consigliera comunale di Palermo Mariangela Di Gangi e Pietro Virgadamo ordinario di Diritto Civile alla Lumsa.

"Partendo dai disagio abitativo e dalla povertà, abbiamo affrontato il tema delle politiche del lavoro e dei relativi percorsi formativi per chi abita la città e soprattutto per i nostri giovani - spiega Salici -. Le condizioni di criticità sociale esistenti a Palermo sono sotto gli occhi di tutti,  i disoccupati sono oltre 50 mila e di questi soprattutto giovani, la dilagante povertà abitativa non è solo povertà materiale, ma educativa e culturale come ha confermato anche la Caritas. È una povertà che non trova risposte adeguate nei servizi e nelle opportunità offerte dalla città e che impone, anche per questo, l’urgente condivisione di una visione strategica che coinvolga tutte le forze capaci di incidere sulla struttura economica e sociale del territorio”.

Per il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana,  "è chiaro ormai che dopo la pandemia, il disagio abitativo è esploso anche per i lavoratori dipendenti, famiglie mono reddito, pensionati, che per difficoltà economiche temporanee o sopraggiunte non riescono a trovare alloggi alla loro portata, spesso incorrendo nella morosità incolpevole’. Per questo risulta evidente che sul fronte della emergenza abitativa a Palermo, bisogna fare molto di più".

La richiesta del Sunia per le famiglie di Case Rocca

Al dibattito sull'emergenza casa ha preso parte anche Zaher Darwish, segretario del Sunia. Il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari proprio oggi ha chiesto lo stop per il nuovo imminente sgombero di alcune famiglie che abitano nelle cosiddette “Case Rocca Morici”.  Si tratta di una decina di famiglie assegnatarie da oltre un secolo delle costruzioni nell’area della Favorita, con provvedimenti dell’allora ministero della Real Casa. I provvedimenti di sgombero sono in programma per i prossimi giorni.  
“Oggi a queste famiglie giungono richieste di pagamento di indennità di occupazione sproporzionate rispetto alle condizioni di disagio socio-economiche in cui si trovano e, tra l’altro, non coerenti con gli importi dei canoni di locazione di immobili di edilizia residenziale pubblica (Erp) – dichiara il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish – Come sindacato degli inquilini e degli assegnatari ribadiamo al sindaco Lagalla e alla  vice sindaca Varchi la richiesta di sospensione dei provvedimenti di sgombero addottati. E restiamo in attesa della predisposizione di un piano di intervento in grado di dare risposte alle esigenze diffuse in città”.
      Il Sunia chiede  di incontrare l’amministrazione comunale per analizzare le condizioni abitative delle famiglie sotto la minaccia di sgombero e prevedere un piano di rientro adeguato alle possibilità economiche di ciascun nucleo  e in armonia con le norme sui canoni di locazione immobili di residenza pubblica.

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