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La contesa delle aule, l'Einaudi: "Spazi tutti utilizzati, non possiamo ospitare l'Einstein"

Il liceo ha bisogno di nuovi locali, la Città metropolitana ha individuato l'istituto di via Mongerbino per il trasferimento di 5 classi. Ma la preside Di Maggio non ci sta: "Dovremmo smantellare dei laboratori che servono ai nostri allievi". In agitazione anche gli studenti dello scientifico

E' emergenza aule in alcuni istituti superiori della provincia. In questi giorni si è aperta una contesa tra il liceo scientifico Einstein e l'istituto Pareto-Einaudi. Ma, a cascata, il problema potrebbe ripercuotersi su altre scuole che dipendono dalla Città metropolitana, l'ex Provincia. Al momento c'è che il trasferimento di cinque classi di un'intera sezione del liceo scientifico Einstein da via Vivaldi al plesso Einaudi di via Mongerbino, suggerito dall'amministrazione di Palazzo Comitini, è tutt'altro che fattibile, almeno secondo quanto afferma Maria Rita Di Maggio, dirigente scolastico del Pareto-Einaudi.

"Per ospitare cinque classi di un'altra scuola - spiega la preside - dovremmo trovare altrettante aule e creare un corridoio dedicato agli allievi del liceo. Ciò significherebbe smantellare dei laboratori e un'aula multimediale, spazi realizzati con fondi comunitari e risorse d'istituto e attualmente utilizzati dai nostri alunni. In questo modo si metterebbe in ginocchio la nostra didattica".

Di Maggio inoltre tiene a precisare che "negli ultimi anni la popolazione è diminuita per una scelta strategica, perché i nostri indirizzi hanno necessità di laboratori per l'acconciatura, per l'estetica e per il tecnologico-grafico e comunque per il 2022/2023, nel plesso di via Mongerbino, c'è stato un incremento degli iscritti da 220 a 253". In più, aggiunge: "L'Einaudi risponde alle esigenze formative delle famiglie di una vasta area ad alto rischio di dispersione scolastica che comprende quartieri come Borgo Nuovo, il Cep e, in parte, anche lo Zen".

Fino al 2015-2016 l'istituto Einaudi aveva anche due succursali in via Serio, a Uditore, finita successivamente al Medi, e in viale Michelangelo, destinata in seguito al Finocchiaro Aprile. Dall'anno scolastico successivo c'è stata la fusione con il Pareto e gli immobili sono rimasti due: quello, appunto, di via Mongerbino che ospita gli indirizzi professionali e il tecnologico-grafico e quello di via Brigata Verona, dove vanno a lezione gli studenti del tecnico commerciale. "Al Pareto - annota ancora la preside Di Maggio - abbiamo al momento una classe di 29 alunni allocata in biblioteca".

Resta dunque un nodo da sciogliere l'annunciato trasloco delle cinque classi dell'Einstein dovuto al boom degli iscritti negli ultimi anni e alle continue richieste di nuovi spazi da parte del dirigente scolastico Giuseppe Polizzi. La sistemazione trovata dalla Città metropolitana non sembra essere la soluzione giusta per mettere d'accordo tutti. Tra gli scontenti figurano anche alcuni genitori degli allievi dello scientifico. "La zona dell'Einaudi purtroppo - ha detto Nicola Alessi, padre di una liceale - è poco servita anche dai mezzi pubblici e d'altro canto uno dei motivi per cui molti hanno scelto la scuola è la vicinanza rispetto alle nostre abitazioni".

E nemmeno gli studenti dell'Einstein sono disposti ad accettare il trasferimento, tant'è che stamattina il collettivo autonomo della scuola ha convocato un’assemblea straordinaria sulla vicenda. "Non siamo disponibili ad accettare soluzioni tampone come lo spostamento di classi in succursale o i doppi turni. Siamo contro lo smembramento della nostra scuola senza se e senza ma. Ci vogliono soluzioni concrete che riescano a risolvere strutturalmente il problema. Nell’attuale struttura di via Vivaldi, che tra l’altro è privata e utilizzata dallo Stato come scuola in comodato d’uso, non c’è spazio per tutti? Se ne trovi un’altra in questa stessa zona", spiega Giorgio Caruso del Collettivo Einstein Autonomo, che è anche rappresentante di istituto.

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