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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La siccità fa scattare l'emergenza acqua: "Chiederemo lo stato di calamità"

Scongiurata la turnazione ma è allarme per il Comune e l’Amap, che attingerà dal bacino di Piana degli Albanesi pagando all’Enel i costi della mancata produzione di energia elettrica. Ridotta la portata e la pressione: disagi per chi abita nei piani alti

La turnazione dell’acqua è scongiurata. Ma solo per il momento. La crisi idrica dovuta alla siccità che in media ha svuotato per due terzi gli invasi in tutta la Sicilia (non solo nel Palermitano) tiene in allarme l’Amap e il Comune, pronti a chiedere alla Regione lo stato di calamità naturale. Ad annunciarlo il sindaco Leoluca Orlando e la presidente dell’Amap Maria Prestigiacomo, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il vicesindaco Sergio Marino e l’assessore alle Partecipate Iolanda Riolo.

Intanto l’azienda acquedotto, per tamponare l’emergenza, attingerà acqua dal bacino di Piana degli Albanesi, pagando all’Enel i costi della mancata produzione di energia elettrica: 1,3 milioni di euro sino a fine anno. Costi che non verranno conteggiati in bolletta, ma saranno interamente a carico dell’Amap. Per evitare la turnazione, l’azienda di via Volturno ha ridotto la portata dell’acqua che arriva nelle case dei palermitani: da 2.750 a 2.600 litri al secondo. Ciò ha comportato un abbassamento della pressione. Ragion per cui, ha spiegato la presidente Prestigiacomo, “in alcune ore della giornata l’acqua potrebbe non arrivare nei piani alti delle abitazioni”. La riduzione dell'acqua, seppur minima, è sostenibile grazie alla riattivazione di tre pozzi cittadini pubblici (pozzo Bonanno a Ciaculli, pozzo Bugino a Cardillo e pozzo Bellolampo) per circa 160 litri al secondo e soprattutto grazie alla recente realizzazione da parte di Amap della nuova condotta di Scillato, interessata alcuni anni fa da una frana, che ha permesso il ripristino del collegamento idrico garantendo un’erogazione di circa 400 litri al secondo, altrimenti destinati a disperdersi in mare. 

Le condizioni di forte criticità hanno spinto Amap e Comune a lanciare una campagna di sensibilizzazione (già partita) e una pubblicitaria (che partirà entro luglio) per il risparmio dell’acqua. "Non vogliamo creare allarmismi, ma chiediamo ai palermitani solidarietà: evitiamo di sprecare l'acqua” è l’appello di Orlando ai cittadini.

Conferenza acqua-2

Adesso la partita si sposta alla Regione, dove il prossimo 18 luglio ci sarà un tavolo tecnico. "Ribadiremo la richiesta di stato di calamità naturale – ha detto Prestigiacomo – affinché si possano requisire i pozzi privati. Bisogna fare in fretta perché prima l’azienda dovrà effettuare un’analisi delle acque e poi installare delle pompe ad hoc”. L'eventuale ricorso ai pozzi privati (in città ce ne sono tra 6 e 8 già utilizzati nell'ultima crisi idrica del 2001-2002), così come l’utilizzo dell’acqua di Piana degli Albanesi, sono dei provvedimenti temporanei. Ma quanto potrà resistere Palermo con questa carenza d’acqua? “Il tempo di resistenza – ha risposto il sindaco – dipende dalla messa a regime degli invasi da parte della Regione. L'Amap ha investito risorse per la riparazione del guasto a Scillato, è arrivato il momento che il governo regionale intervenga in maniera più decisa. Il governo regionale, inoltre, deve risolvere il conflitto che si verifica in estate tra le esigenze degli agricoltori e le esigenze idriche dei Comuni. Abbiamo preferito essere chiari su qual è la situazione. Ovviamente non possiamo sapere cosa farà la Regione, a cui abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale, se ci sarà la requisizione dei pozzi o se pioverà”. 

A determinare oggi la situazione di attenzione è la grave situazione degli invasi, che costituiscono la principale fonte di approvvigionamento idrico della città. In particolare il bacino Poma, ha attualmente una disponibilità di soli 23 milioni di metri cubi, oltre il 50% in meno dello stesso periodo dello scorso anno. "In tutta Italia - e non solo in Sicilia - è scoppiata l'emergenza idrica" ha aggiunto Orlando che, in qualità di presidente dell'Anci Sicilia, chiederà "al governo regionale e a quello nazionale per tutti i Comuni dell'Isola di sollecitare e riconoscere lo stato di calamità naturale". La Toscana è una delle Regioni d'Italia che l'ha già chiesto.

"In questo momento - ha insistito Prestigiacomo - dobbiamo risparmiare acqua il più possibile". Anche per far fronte alle perdite dalle condutture (circa il 20%) e limitare i danni dovuti agli allacci abusivi (30%). "Un fenomeno quest'ultimo - ha precisato il presidente dell'Amap - diffuso sia nelle campagne che nelle case popolari dello Iacp occupate abusivamente e che, per legge, non possono avere un regolare contratto. Con i nostri legali stiamo cercando un modo per regolarizzare queste posizioni. Immaginate quanta acqua eroghiamo e non possiamo conteggiare. Un danno economico notevole per l'Amap, perché questi utenti in realtà l'acqua la pagano. Non sappiamo a chi". Una situazione di illegalità portata avanti, come ha ricordato Orlando, "da certi personaggi con le 'spalle ingessate'. Con il nuovo Consiglio comunale - ha concluso il primo cittadino - promuoveremo un monitoraggio degli immobili Iacp al fine di rimuovere le condizioni di illegalità".

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