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Cronaca

Giro di droga tra Sicilia, Torino e Albania: tra gli arrestati 2 palermitani

L'operazione "Bravi Ragazzi" ha permesso di sgominare una banda dedita al narcotraffico. 24 gli ordini di custodia cautelare in carcere: tra questi Giorgio Camarda, titolare di una concessionaria con sedi nel capoluogo e in Piemonte, e il fratello Elio Dante

Ci sono anche due palermitani tra gli arrestati dell'operazione "Bravi Ragazzi" che ha permesso di sgominare una banda il cui business era il narcotraffico tra Albania e Italia, dal Piemonte alla Sicilia. Si tratta di Giorgio Camarda, 36 anni, titolare di una concessionaria con sedi nel capoluogo siciliano e a Torino, e del fratello, Elio Dante Camarda, 40 anni. Secondo quanto accertato dai carabinieri, che hanno eseguito 24 arresti - i componenti della banda facevano viaggiare le auto con la droga nascosta in doppifondi, spedendole dalla Sicilia su bisarche che trasportavano macchine usate destinate a rivenditori piemontesi. Nella notte i militari di Agrigento e Torino hanno eseguito 24 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti: tutti sono accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.

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L’operazione, svoltasi alle prime ore dell’alba, è frutto di una complessa e articolata attività investigativa che ha coinvolto le Procure (Dda) di Palermo e Torino e che ha portato alla disarticolazione di una pericolosa banda di narcotrafficanti operanti tra la Sicilia, il capoluogo piemontese e l’Albania grazie ad una lunga e paziente attività investigativa iniziata nel 2011 dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Agrigento, che ha portato i militari di questo capoluogo a ricostruire, partendo dalla destinazione finale, Agrigento, il percorso che la sostanza stupefacente.

In Sicilia troviamo uno dei personaggi chiave dell’organizzazione criminale: Giorgio Camarda, anni 36, residente a Palermo, titolare di una concessionaria con sedi nel capoluogo siciliano e a Torino, che sarebbe stata utilizzata dall’organizzazione come deposito dello stupefacente e come canale di trasporto proprio utilizzando le bisarche cariche di autovetture della concessionaria verso il Nord Italia. Le autovetture trasportate, spesso sportive di grossa cilindrata, venivano utilizzate sia per occultare la sostanza durante il lungo viaggio, sia, occasionalmente, come mezzo di pagamento della “merce”. A gestire l’organizzazione, sul versante torinese, Andrea Puntorno, 37 anni, di origini agrigentine ma da anni a Torino.

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