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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Spaccio di eroina tra Licata e Palermo: due condanne e dieci assoluzioni

Il processo nasce dall'inchiesta "Bazar" condotta nel 2015. Le dosi di droga sarebbe stata rivenduta al dettaglio, al prezzo medio di 30 euro per dose, da una fitta rete di spacciatori. Alla sbarra anche un palermitano, per il quale erano stati chiesti 7 anni e 8 mesi di carcere ma è che stato assolto.

Due condanne e dieci assoluzioni al processo scaturito dall'inchiesta "Bazar" che nel 2015 ha disarticolato un giro di droga sull'asse Licata-Palermo. E' il verdetto del giudice monocratico del tribunale di Palermo, Ivana Vassallo.

Sotto accusa: Giampiero Arrostuto, 42 anni, di Canicattì; Emanuele Marchione, 57 anni, di Licata; Antonio Truisi, 56 anni, di Licata; Giuseppe Tinnirello, 33 anni, di Palermo; Antonio Montana, 47 anni, di Licata;  Diego Pelonero, 47 anni, di Licata; Melchiorre Salvatore Alabiso, 47 anni, di Licata; Salvatore Paraninfo, 32 anni, di Licata; Santa Loredana Giorgio, 40 anni, di Canicattì; Giusy Manuela Angileri, 30 anni, di Marsala; Gisella Angileri, 35 anni, di Marsala e Luciano Bonvissuto, 34 anni, di Licata. 

Il giudice ha inflitto 9 anni ad Arrostuto e 7 anni a Montana. Gli altri sono stati assolti. Nel dettaglio, il pm, a conclusione della requisitoria, aveva, invece, chiesto: 10 anni, 11 mesi e 20 giorni di reclusione per Arrostuto; 7 anni e 8 mesi per Tinnirello; 10 anni per Montana; 6 anni per Truisi, 4 anni per Bonvissuto, 11 anni per Giusy Manuela Angileri e 10 anni per Gisella Angileri. Richiesta di assoluzione con varie formule per gli altri imputati. I difensori (fra gli altri gli avvocati Angelo Benvenuto, Calogero Meli, Giuseppe Glicerio, Angelo Balsamo e Francesco Lumia) hanno illustrato le loro arringhe in un paio di udienze. 

Il personaggio principale dell’indagine, svolta sul campo dai carabinieri, è Arrostuto. L’indagine nasce quando i militari scoprono che a Licata si era formato un nuovo gruppo di giovani pusher, capitanati da un pregiudicato con origini di San Cataldo di nome “Gianpiero o Piero”, il quale, con la complicità di altri pusher, faceva arrivare l’eroina a Licata passando anche da altre province, in questo caso Palermo.

La droga sarebbe stata rivenduta al dettaglio, al prezzo medio per dose singola di 30 euro, da una fitta rete di spacciatori molto operativa sul territorio. Il 15 luglio del 2015 è scattata l’operazione con cinque persone agli arresti domiciliari e altre sei con obbligo di dimora in provincia di Agrigento.

L'inchiesta ha già portato a un primo processo, a carico di 16 imputati, che si è celebrato al tribunale di Agrigento e si è concluso con una sola condanna e il proscioglimento, fra assoluzioni nel merito e prescrizione dei reati, per altri 15 imputati

Fonte AgrigentoNotizie.it

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