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Cronaca Zisa / Via Stefano de Perche

"Nel negozio la base operativa dei pusher": sigilli per un minimarket alla Zisa

Chiuso il "Solarium", tra via De Perche e vicolo Alcadino da Siracusa. Secondo gli inquirenti era il punto di incontro scelto dagli spacciatori - finiti in manette nell'ambito dell'operazione Horus 2 - per incontrare i clienti

Allaccio abusivo alla rete elettrica e gravi irregolarità di carattere igienico-sanitarie. Sono i motivi che hanno fatto scattare la chiusura del minimarket "Solarium", tra via De Perche e vicolo Alcadino da Siracusa, alla Zisa. Il negozio, una piccola bottega di quartiere, è saltato agli onori della cronaca perchè teatro degli incontri tra pusher e clienti, in cerca di stupefacenti.

L'uso del locale, gestito da una donna finita in manette l'anno scorso nell'ambito dell'operazione "Horus", come punto d’incontro è stato documentato dalle telecamere piazzate dai carabinieri che ieri hanno dato vita all'operazione "Horus 2" con 23 arresti (LEGGI I NOMI). La chiusura è scattata dopo gli ulteriori accertamenti eseguiti dai carabinieri della compagnia di San Lorenzo e del Nas

cc_solarium-2I filmati hanno accertato che lo schema era sempre lo stesso: ricevuta la richiesta nei pressi del negozio, gli spacciatori si allontanavano nel vicolo o presso le rispettive abitazioni per prelevare la sostanza stupefacente e ritornare indietro per lo scambio. Un’attività che gli inquirenti definiscono "frenetica, un continuo andirivieni dal negozio, centro nevralgico, da cui veniva veicolato lo stupefacente ed il denaro dalle donne del gruppo all’interno di un borsello color fucsia".

GUARDA IL VIDEO Zisa, la droga calata con il "panaro"

"All’interno del minimarket  - spiegano i carabinieri - vari scaffali poggiati alle pareti pieni di generi alimentari e per la casa, un banco di vendita con scomparto frigo ed espositore a vetrina, tre frigo-congelatori a pozzetto, contenenti gelati e prodotti surgelati, un granitore, un’affettatrice elettrica, una macchina per caffè espresso, ed un registratore di cassa, il tutto collegato a un allaccio realizzato abusivamente, come scoperto dagli uomini dell’Arma e confermato da una squadra di tecnici Enel, che ha provveduto a rimuovere il cavo abusivo. Motivo per cui la donna è stata deferita in stato di libertà per furto aggravato di energia elettrica".

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