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Cronaca

Dottoressa aggredita non si dimette: "E’ un'emergenza, abbiamo bisogno anche di lei"

Il medico aveva subito minacce perché un uomo temeva che sua moglie avesse contratto il Coronavirus. Dall’Asp di Palermo arriva però il trasferimento in un'altra struttura. "E' un medico che ha sempre dimostrato grande professionalità e competenza"

Temeva che la moglie fosse stata contagiata dal Coronavirus. Era necessaria e urgente una visita domiciliare, a suo dire. Ma la dottoressa di un ambulatorio di Polizzi Generosa, dopo il triage telefonico, si era resa conto che quei sintomi potevano corrispondere a quelli di un'influenza. L'uomo ha però iniziato a minacciarla e, dopo che il medico ha chiesto aiuto e ha chiamato il 112, è scappato. La dottoressa, però, di turno alla guardia medica del paesino madonita aveva deciso di dimettersi. "Non rientrerò, ho troppa paura. Ho chiesto all'Asp di essere assegnata ad un altro presidio, ma non ci sono disponibilità". 

Dall'Asp di Palermo, però, arriva la notizia. "La dottoressa aggredita nei giorni scorsi all’interno della guardia medica di Polizzi Generosa resta all’Asp di Palermo. Dopo i terribili momenti vissuti nel presidio delle Madonie, la professionista aveva manifestato l’intenzione di dimettersi dall’incarico".

E' stata la stessa direzione aziendale, insieme al direttore del dipartimento Cure primarie della stessa Asp, Franco Cerrito, a chiedere alla dottoressa di recedere dai propositi di abbandono prospettando una serie di soluzioni interne, una delle quali è stata accettata e condivisa dal medico. Già dai prossimi giorni infatti la dottoressa sarà al lavoro nell’ambito dell’organizzazione sull’emergenza coronavirus.

“La solidarietà e il supporto che abbiamo subito espresso per l’aggressione subita nella Guardia Medica di Polizzi Generosa - ha detto il Direttore generale dell’Asp, Daniela Faraoni - la ribadiamo concretamente accogliendo in un’altra struttura aziendale un medico che ha sempre dimostrato grande professionalità e competenza, doti che potrà continuare a mettere al servizio della comunità in un momento d’emergenza come quello che stiamo vivendo in questi giorni”.

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