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Cronaca

Docente morta, eseguita l'autopsia: spunta l'ipotesi di una patologia congenita

L'esame sul corpo di Cinzia Pennino è stato compiuto al Policlinico dai medici che fanno parte della task force regionale per i decessi potenzialmente sospetti in seguito alla vaccinazione. "Era gravemente obesa", dicono gli inquirenti e si sta vagliando se soffrisse - anche a sua insaputa - di malattie ritenute a rischio per Astrazeneca

E' stata eseguita l'autopsia sul corpo di Cinzia Pennino, la docente del Don Bosco morta a 46 anni al Policlinico nella notte tra sabato e domenica scorsi. A compiere l'accertamento sono state Antonella Argo ed Elisabetta Orlando, i medici legali dello stesso ospedale, che fanno parte della speciale task force regionale, coordinata dal professore catanese Cristoforo Pomara, e che è stata istituita proprio per studiare i casi di decessi ritenuti potenzialmente sospetti e che avvengono entro un mese dalla somministrazione dei vaccini contro il Covid.

Sulla vicenda sono state aperte due inchieste, come anticipato da PalermoToday: una penale, coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Giorgia Spiri, con l'ipotesi di omicidio colposo e legata all'assistenza ricevuta dalla paziente dal suo arrivo al Buccheri La Ferla fino al trasferimento alla Rianimazione del Policlinico, dove poi è deceduta, e un'altra scientifica, che spetta proprio alla task force che dovrà vagliare ipotetiche connessioni tra la somministrazione del siero e la morte della donna.

Dai primi accertamenti compiuti - ma la Procura affiderà una consulenza in questi giorni - Cinzia Pennino era "gravemente obesa" dicono gli inquirenti. Proprio questo tipo di patologia, come indicato dall'Istituto superiore di sanità nei mesi scorsi, è ritenuta a rischio in caso di vaccinazione con Astrazeneca. Non solo. Sembra che la professoressa avrebbe sofferto anche di un problema congenito di coagulazione del sangue, di cui forse non era neppure a conoscenza. Un elemento da verificare con attenzione, ma che sicuramente rientra anch'esso tra le controindicazioni per sottoporsi alla vaccinazione con il siero di Oxford.

Le indagini sono soltanto all'inizio, ma dal poco che trapela in questo momento, pare che Cinzia Pennino sia arrivata al Buccheri La Ferla alcuni giorni dopo la vaccinazione e con sintomi - un malessere diffuso - che non sarebbero quelli solitamente collegati alla somministrazione del vaccino. Non avrebbe avuto la febbre, per esempio.

La Procura valuterà tutti i dati forniti dall'autopsia, ma anche dall'analisi della documentazione medica, come per esempio la correttezza del consenso informato firmato dalla docente per capire se vi siano eventuali responsabilità dei medici che l'hanno avuta in cura. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti.

Sulla correlazione tra Astrazeneca e decessi, invece, il percorso è molto più complesso, perché non esiste letteratura scientifica sul tema e di fatto spetterà agli scienziati che fanno parte della task force valutare questo aspetto. Finora i casi sospetti sono stati pochissimi a fronte di decine di milioni di dosi di Astrazeneca (che ha cambiato nel frattempo bugiardino e nome e si chiama ora Vaxzevria) somministrate nel mondo.

Intanto la salma di Cinzia Pennino è stata restituita ai famigliari e oggi pomeriggio alle 16 si terranno i funerali, nella chiesa Don Bosco Ranchibile di via Libertà.

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