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Cronaca Libertà / Via Gioacchino Ventura, 1

Dopo Natale via i sigilli dalla Virgin: sì alla riapertura della palestra ma con accessi limitati

I legali della società hanno chiesto e ottenuto il dissequestro dell'impianto di via Gioacchino Ventura. La struttura sportiva lo scorso anno era finita al centro di un'inchiesta per i lavori di ristrutturazione eseguiti, per gli oneri non pagati (ma forse non dovuti) e per un presunto rischio crollo poi scongiurato grazie agli accertamenti tecnici disposti

Quasi un regalo sotto l’albero per gli abbonati e i lavoratori della Virgin. La Procura ha accolto un’istanza presentata in nome della società dagli avvocati Valentina Castellucci e Francesca Russo per ottenere il dissequestro della palestra ma con delle prescrizioni sugli accessi. La struttura di via Ventura, fanno sapere i legali, riaprirà i battenti fra pochi giorni, probabilmente il 28 dicembre, ma sarà previsto un limite di presenze massime giornaliere.

“La Procura - scrivono gli avvocati Castellucci e Russo - ha finalmente restituito alla città e a tutti i palermitani il plesso della Euro Real Estate spa di Filippo Basile gestito dal noto marchio Virgin Active. Esprimiamo grande soddisfazione anzitutto perché il protrarsi del sequestro avrebbe comportato il licenziamento di decine di dipendenti, facendo venir meno l’intero indotto, trainer e servizi correlati, che ruotano attorno al funzionamento di questa magnifica struttura sportiva".

A ottobre scorso il tribunale del Riesame aveva annullato il sequestro di circa 60 mila euro alla società proprietaria dell'immobile di via Gioacchino Ventura in cui si trova la palestra "Virgin", chiusa ormai da tempo, prima per le restrizioni contro il Covid e poi per via dei sigilli per presunti abusi edilizi. La somma era stata bloccata perché ritenuta dalla Procura "l'ingiusto profitto ottenuto dall'omessa corresponsione degli oneri edilizi" per i lavori compiuti nel palazzo e al centro dell'inchiesta. Soldi che però non sarebbero stati dovuti per una "semplice ristrutturazione".

L’inchiesta che ha portato al sequestro risale a ottobre del 2020. Secondo la Procura, nell'immobile che oggi ospita il centro fitness sarebbero state compiute diverse modifiche senza alcuna autorizzazione. Dal nulla sarebbero spuntate per esempio una piscina esterna di 64 metri quadri, ma anche un intero piano, di quasi 630 metri quadri. Il tutto peraltro anche in violazione delle norme antisismiche. Nell'inchiesta sono sei gli indagati, di cui tre funzionari del Comune.

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