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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Castelbuono

"Non è prestanome dei boss", dissequestrati dopo 7 anni i beni dell'imprenditore Lena

E' rientrato in possesso anche dell'azienda vitivinicola "Abbazia Santa Anastasia" di Castelbuono. Era stato accusato di essere vicino a padrini come Bernardo Provenzano, Salvatore Lo Piccolo, Nino Madonia e Antonino Rotolo

Dopo sette anni e mezzo dal sequestro dei beni, l'imprenditore Francesco Lena è stato assolto definitivamente dall'accusa di essere un prestanome di boss mafiosi ed è rientrato in possesso del suo patrimonio, che comprende anche l'azienda vitivinicola "Abbazia Santa Anastasia" di Castelbuono.

Lena-2La sezione Misure di prevenzione del tribunale ha dato ragione all'imprenditore e ai suoi legali, gli avvocati Andrea Dell'Aira e Rosario Vento. Il nome di Lena era stato associato a quello di padrini come Bernardo Provenzano, Salvatore Lo Piccolo, Nino Madonia e Antonino Rotolo. Ombre nate da alcune intercettazioni in cui i boss parlavano di favori che sarebbero stati fatti da Lena. Secondo i magistrati però, "non è possibile comprendere in cosa sia consistito il favore. Né sulla base dei dati contabili può affermarsi che le attività imprenditoriali di Lena abbiano tratto vantaggio da rapporti da lui intrattenuti con l'organizzazione". 

Lena era anche finito in manette, ma il processo penale si è concluso con l'assoluzione ormai definitiva. Restava in vigore solo il sequestro, adesso annullato.

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