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L'episodio / Libertà / Piazza Leoni, 4

Lite su norme anti Covid col presidente di un'associazione, tensione al "Kus-Kus" di piazza Leoni

Diverse le versioni dei fatti raccontate dalle due parti sulla vicenda accaduta ieri sera. Il titolare del ristorante su Facebook: "La nostra collaboratrice di sala insultata". Ma l'accusato si difende: "Disposizione dei posti errata, ero attaccato a una stufa, io né maleducato né incivile"

Momenti di tensione ieri sera al ristorante "Kus-Kus ai Leoni", di piazza Leoni, tra una dipendente del locale e un cliente. Il diverbio sarebbe scaturito da uno scambio di opinioni differenti sul posizionamento dei tavoli e di una stufa nello spazio esterno del locale e sul distanziamento tra i commensali previsto dalle regole anti Covid. Diverse le versioni raccontate dalle parti in causa.

L'episodio è stato raccontato con un post sulla pagina Facebook del ristorante. Secondo quanto sostenuto dai titolari del ristorante sui social, il presidente per la Sicilia dell’Ancra (Associazione nazionale commercianti radio televisione elettrodomestici dischi e affini), Maurizio Calaciura, dopo essere entrato nel locale avrebbe preteso di sedersi in una posizione non consigliata in quanto avrebbe potuto invadere lo spazio di un altro commensale. Invitato ad occupare un altro posto, Calaciura, si legge nel post, "dopo aver insultato e quasi aggredito (verbalmente) la nostra collaboratrice di sala che cercava di fargli capire la suddetta situazione, pretende di parlare con 'chi comanda'". Il titolare di "Kus-Kus ai Leoni" prosegue: "Al mio arrivo, il presidente esordisce con: 'Ce ne stiamo andando. Le do questo (biglietto da visita) per farle vedere chi sono così se vuole mi chiama!'. La mia richiesta pacata di spiegazioni non è servita a nulla per placare la rabbia del presidente, che esce dal nostro ristorante con orgoglio e consapevolezza di aver mostrato la sua potenza di presidente"."Beh questo sotto - ha scritto sui social - è il suo biglietto da visita (strappato nel secondo esatto della sua uscita dal locale)".

kus kus leoni post calaciura-2

Silvana Di Fiore, la collaboratrice di sala di "Kus-Kus", in un messaggio inviato a PalermoToday, aggiunge: "Dopo essermi accorta che il signore non rispettava le norme anti Covid, in modo cordiale l'ho invitato a spostarsi dalla parte opposta del tavolo, per rispettare le dovute distanze di sicurezza, nel caso in cui fossero arrivate altre persone al tavolo. Calaciura ha preferito aggredirmi e screditarmi sia come persona sia come lavoratrice, accusandomi di non saper svolgere il mio lavoro, tutto questo in presenza di altri clienti e con un tono abbastanza autoritario". 

Differente la descrizione dei fatti fornita da Calaciura: "Ieri sera mi sono recato in questo ristorante insieme a due persone. Ci hanno chiesto se avevamo prenotato e abbiamo risposto di no, quindi ci hanno detto che dovevamo cenare fuori. Ci siamo accomodati nello spazio esterno, c'era molto freddo e abbiamo chiesto di accendere una stufa, ciò è stato fatto dopo un quarto d'ora. Al tavolo - prosegue - mi sono accorto che una forchetta non era pulita e me l'hanno sostituita. Dopo che questa bombola di gas è stata accesa alle mie spalle, sono stato costretto a spostarmi, per il troppo calore, e mi sono messo all'altro angolo del tavolo". Il presidente di Ancra Sicilia continua: "Dopo 5 minuti è venuta la collaboratrice e mi ha chiesto di spostarmi perché sarebbero venuti altri clienti nell'altro tavolo e non sarebbero state rispettate le distanze, ma ho risposto che non potevo appoggiarmi alla bombola di gas. Tra l'altro, oltre a una disposizione errata dei tavoli, ho notato che quel tipo di riscaldamento non andava bene per lo spazio, andava messo un climatizzatore. Ed anche sulle misure anti-Covid adottate sono perplesso. La collaboratrice, quando ho posto i miei dubbi ha risposto: 'No, si fa come le sto dicendo io'. A quel punto, mi sono permesso di chiedere che venisse il direttore o il proprietario. La ragazza ha risposto: 'Basto io. Già è tanto che la facciamo cenare qui'. Ho fatto notare che non era professionale come risposta e che con la mia quota contribuivo a pagarle un pezzo di stipendio. Non credo di essere stato violento, maleducato o incivile. Mi sono alzato e me ne sono andato. Poi ho lasciato il biglietto da visita per il titolare dicendo di essere disponibile per qualsiasi cosa mi volesse chiedere e per spiegazioni sull'accaduto. Sono pronto a un confronto col ristoratore dal quale aspettavo di essere chiamato".

Il titolare di Kus-Kus, però, replica: "Il signor Calciura non era attaccato alla bombola, c’era almeno mezzo metro di distanza. Le stufe sono assolutamente a norma, sono piazzate in una terrazza e non c’è bisogno di climatizzazione. Non sono stati gradevoli i suoi commenti nei confronti della nostra collaboratrice. Ha preteso la mia presenza e quando sono uscito se n'è andato, lasciando il bigliettino nonostante avessi provato a risolvere. Non è stato né gentile, né cortese, con un atteggiamento teso ad esaltare sua posizione”.

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