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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Rifiuti, altri 16 tir respinti a Motta e Lentini: "C'è un disegno per penalizzarci"

Nuovo stop all'immondizia proveniente da Palermo da parte dei gestori privati delle discariche dove Rap va a conferire dopo la saturazione di Bellolampo. L'assessore Catania parla di "accanimento contro il sistema pubblico", la Regione convoca Oikos e Sicula Trasporti. Commissione Antimafia avvia indagine

Cancelli chiusi a Motta Sant'Anastasia e Lentini per i rifiuti provenienti da Palermo. Oikos e Sicula Trasporti, gestori privati delle due discariche, hanno rispedito indietro i tir con l'immondizia prelevata a Bellolampo. Ufficialmente lo stop allo smaltimento è arrivato dopo le analisi ad uno dei carichi che, secondo quanto riferiscono i gestori degli impianti, conteneva quantità di organico superiori rispetto ai parametri consentiti. Fonti del dipartimento regionale Acque e rifiuti parlano di uno 0,4% di sforamento dei valori, a causa della presenza di resti animali.

In totale hanno dovuto fare dietrofront 16 camion: 8 sono stati respinti a Motta ed altrettanti a Lentini. "Evidentemente c’è un chiaro disegno da parte dei privati di penalizzare il servizio pubblico. Ogni volta che si trova una soluzione, c'è qualcuno che distrugge tutto". Non si dà pace l'assessore comunale all'Ambiente, Giusto Catania, che in piena notte ha informato il sindaco Leoluca Orlando, oggi in audizione in commissione regionale Antimafia proprio sul tema "caldo" dei rifiuti.  

Catania, che parla di "accanimento" e di "situazione incredibile", aggiunge: "E' come se la crisi di Bellolampo fosse per noi un capriccio. Anziché acuirla con queste decisioni, tutti se ne devono fare carico". E dire che l'Arpa Sicilia aveva dato il via libera ai rifiuti in uscita da Bellolampo, risultati in regola dopo le analisi. Sbloccando così l'impasse che si era creata lo scorso weekend dopo i primi respingimenti dei rifiuti palermitani da parte di Oikos (una ventina i camion bloccati). La sinergia con la Regione aveva permesso al Comune, dopo una lunga trattativa con Arpa, di emanare due ordinanze per "alleggerire" Bellolampo ed evitare il blocco della raccolta in città.

Oltre al danno arriva pure la beffa, con l'Arpa che si è presentata stamattina in discarica ed ha chiesto alla Rap conto e ragione del perché non fosse stata smaltita parte dell'immondizia ancora stoccata nei piazzali. "In base alle ordinanze, l'accordo era di far uscire i rifiuti dalla discarica. Come possiamo riuscirci - domanda l'assessore Catania - se ci rimandano indietro i camion?". Sulla questione ci vuole vedere chiaro anche il dipartimento regionale Acque e rifiuti che, su precisa indicazione dell'assessore Alberto Pierobon, ha convocato oggi alle 17 i gestori delle discariche di Motta e Lentini. "Questa situazione ha sostanzialmente vanificato un giorno di lavoro e ha aumentato i costi di trasporto. Bisogna chiarire ogni aspetto una volta per tutte a tutela dell’interesse pubblico" fa sapere l'assessorato regionale all'Energia e ai Servizi di Pubblica utilità.  

Sul caso Bellolampo e la gestione dei rifiuti in Sicilia, la commissione regionale Antimafia avvierà un'indagine. Lo annuncia il presidente Claudio Fava dopo l'audizione del sindaco Orlando. "Oggi è stato confermato il danno procurato alla Sicilia dal un sistema di monopolio privato sul ciclo dei rifiuti e dai ritardi nella realizzazione degli impianti pubblici. La sensazione - dice Fava - è che l'impianto palermitano di Bellolampo, principale struttura pubblica esistente in Sicilia, dia fastidio. Ne sono conseguenza atti amministrativi e fatti criminali destinati a creare un clima di precarietà a vantaggio dei privati. Se registriamo positivamente, su questo tema, le intenzioni dell’assessore Pierobon, ci appaiono da approfondire alcune scelte delle agenzie regionali preposte ai controlli: non vorremmo trovarci davanti ad una doppia governance in cui gli sforzi per superare situazioni di crisi, derivanti da anni di gestione monopolista, vengono ostacolati da altri settori della stessa amministrazione regionale, a danno della collettività".

Sulla stessa scia il sindaco Orlando: "Ho presentato ai Commissari e al Presidente Fava - ha detto il Sindaco - le denunce presentate da Anci, dalla Rap e dal Comune negli anni e fino a questi ultimi giorni perché sia fatta luce sulle responsabilità di un sistema regionale che si è costruito attorno al ruolo dei privati. Un sistema intriso di interessi criminali e mafiosi e che muove cifre da capogiro. Ho segnalato alcune delle tante anomalie che hanno contraddistinto e continuano a contraddistinguere l'operato di uffici e agenzie della Regione, che sembrano operare non solo in disaccordo ma addirittura in contrapposizione all'indirizzo politico, proseguendo con comportamenti che danneggiano i Comuni e le aziende pubbliche del settore, da ultimo rallentando fino ad ostacolare la piena operatività di Rap e dell'impianto di Bellolampo. A partire dal governo Cuffaro, passando per quello Lombardo e fino a Crocetta con i suoi assessori confindustriali, la politica regionale ha solo partorito provvedimenti emergenziali e commissariali, i cui unici beneficiari sono sempre stati i soliti 'padroni del vapore', identificabili ed identificati in pochi imprenditori privati che tentano di condizionare la vita dei siciliani in un contesto che non è certamente solo palermitano e certamente non solo legato ai rifiuti. Anche per questo ho chiesto di essere ascoltato dalla Commissione nazionale antimafia e da quella sulle ecomafie, perché credo che si stia determinando una situazione in cui lo Stato e la Regione dovranno dare un segnale di forza contro la mafia e i suoi interessi in Sicilia".

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