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Cronaca

Percolato a Bellolampo, arriva la prescrizione per l'ex dg Colimberti

In primo grado era stato condannato a tre anni. La corte d'appello ha confermato l'assoluzione per l'ex sindaco Diego Cammarata. Il procedimento nasce da un'inchiesta sullo sversamento di percolato che portò, nel 2013, al sequestro della discarica

Nessuna condanna per lo sversamento di percolato nella discarica di Bellolampo dal 2010 in poi. In appello sono stati dichiarati prescritti i reati contestati all'unico imputato condannato in primo grado: Orazio Colimberti, che aveva avuto tre anni. La corte ha confermato la sentenza di assoluzione per l'ex sindaco Diego Cammarata, i vertici e una serie di funzionari dell'Amia, la società che gestiva la raccolta dei rifiuti. 

Al centro dell'indagine la formazione di un "lago" di percolato, il liquido rilasciato dai rifiuti e altamente inquinante. Il percolato si era poi infiltrato nelle falde acquifere e in quattro pozzi privati della zona. Una situazione tanto pericolosa da portare, nel 2013, al sequestro dell'impianto. Le accuse erano di disastro ambientale, avvelenamento di acque, deposito incontrollato di rifiuti, discarica abusiva e traffico di rifiuti. A Cammarata e all'ex liquidatore dell'Amia Gaetano Lo Cicero veniva contestato anche l'accusa di abuso d'ufficio; erano accusati di avere rimosso illegittimamente il direttore della discarica, Giovanni Guicciardi, contrario alla loro gestione di Bellolampo.

Già in primo grado erano scattate prescrizioni per alcuni capi di imputazione e assoluzioni per l'ex presidente del consiglio di amministrazione della società, Vincenzo Galioto, e gli altri imputati  Nicolò Gervasi, Aldo Serraino, Pasquale Fradella, Antonino Putrone, Fabrizio Leone, Luigi Graffagnino, Mario Palazzo (difesi, fra gli altri, dagli avvocati Roberta Pezzano, Giuseppe Piazza, Nino Caleca, Giovanni Rizzuti, Mauro Torti e Valentina Castellucci).

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