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Cronaca Resuttana-San Lorenzo / Viale del Fante

La rappresaglia in piscina, cacciati gli operai: "Qua lavoriamo solo noi"

Momenti di tensione nell'impianto di viale del Fante. I caldaisti di Confartagianato incaricati dal Comune per rimpolpare l'organico ormai ridotto all'osso, sono stati costretti a tornare indietro. A opporsi sono gli i vecchi tecnici che non vogliono essere rimpiazzati

Qualcuno l'ha già chiamata "faida". Momenti di tensione nella piscina di viale del Fante. Ieri mattina i caldaisti di Confartagianato incaricati dal Comune per rimpolpare il personale ormai ridotto all'osso, è stato costretto a tornare indietro. Una sorta di "disfida". La denuncia è di quelle pesanti: "Cacciati i nostri operai volontari". A opporsi sono i “vecchi” caldaisti, che di essere rimpiazzati non ne vogliono sapere. E ieri lo hanno fatto capire senza troppi fronzoli. Momenti di tensione, e qualche parola forse fuori posto. La situazione è tornata alla normalità solo dopo qualche ora. Un periodaccio per la piscina. Personale ridotto all’osso e sempre appeso alla questione Gesip. Insomma, bastano poche persone per tenere in ostaggio un impianto.

“I nostri caldaisti hanno ricevuto una porta in faccia - sbotta Nunzio Reina, presidente di Confartigianato Imprese Palermo, che denuncia “l'atmosfera di tensione” e chiede la collaborazione di tutti dopo l'incontro di lunedì con l'assessore Cesare Lapiana e la dirigente del settore sport Fernanda Ferreri, che avevano dato l'ok per l'intervento gratuito da parte degli esperti dell'associazione.

Il Comune adesso fa una parziale marcia indietro: "Gli operai di Confartigianato intervengano solo quando serve". Ma quello di ieri è stato un giallo, perché pare che fosse “nell’aria” l’assenza uno dei caldaisti del Comune per malattia. Poi però in piscina si sono materializzati in tre, rendendo “inutile” la presenza del tecnico esterno. Che a quel punto è stato costretto a tornare a casa. Quando gli animi si erano già surriscaldati parecchio.

Ricostruisce i fatti Toni Porzio, presidente dei termoidraulici di Confartigianato, che denuncia: “Uno di noi è andato in viale del Fante alle 7, perché nel caso in cui i tecnici comunali non si fossero presentati saremmo dovuti intervenire noi, come da accordi, per permettere l'apertura della piscina. Non gli hanno permesso nemmeno di posteggiare l'auto nel piazzale e ha dovuto percorrere il tratto di strada a piedi con tutti gli attrezzi. Noi non vogliamo prendere il posto di nessuno - precisa Porzio - l'offerta del nostro lavoro è gratuita e volta ad un obiettivo su cui dovrebbero essere d'accordo tutti: il funzionamento di un impianto che è punto di riferimento per centinaia di cittadini. Noi abbiamo preso l'impegno fino al 31 dicembre, ma è necessaria una corretta collaborazione. Ma i toni utilizzati non sono stati dei migliori”.

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