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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"Conoscere per scegliere" dibattito sui rilievi critici della legge sul biotestamento

L'incontro promosso dal Comune di Palermo il 31 gennaio, in collaborazione con la Samot, per fare il punto con i professionisti della sanità e con la cittadinanza

“Conoscere per scegliere. Rilievi critici sull’applicazione della legge 219/2017 dopo cinque anni”. Si tratta dell’Incontro-dibattito promosso dal Comune di Palermo il 31 gennaio, in collaborazione con la Samot, per fare il punto con i professionisti della sanità e con la cittadinanza sulla conoscenza e l’applicazione della legge meglio nota come "legge sul biotestamento". Una legge che presenta nuove prospettive, ma anche criticità e sfide, a tutte le professioni sanitarie ed alle persone coinvolte. 

Nonostante sia passato molto tempo dall’approvazione della Legge 219 concernente “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, ancora oggi sono molte le persone che non ne conoscono il contenuto, soprattutto rispetto alla possibilità di redigere un biotestamento. Con l’entrata in vigore di questa legge è infatti possibile, per ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, redigere le proprie Disposizioni Anticipate di Trattamento (Dat). Tale documento serve per esprimere le proprie preferenze rispetto agli eventuali trattamenti sanitari e più in generale alle scelte di cura che una persona potrebbe dover affrontare in condizioni future, qualora la propria capacità di intendere e di volere o comunque di esprimersi fosse compromessa. 

Partendo da un focus sulle Dat, nell’incontro verrà poi data rilevanza allo strumento della Pianificazione Condivisa delle Cure. Anche se ancorapocoutilizzata, la condivisione dei percorsi di cura risulta centrale nell’assistenza dei malati affetti da patologie cronico-degenerative e conseguentemente anche il ruolo dei diversi professionisti coinvolti nell’informazione e nella comunicazione con i pazienti e la famiglia, che, per le loro competenze,rimangono gli interlocutori privilegiati con i quali instaurare una relazione di fiducia che possa supportare le persone nelle proprie scelte. Le tematiche introdotte dalla Legge 219 si inseriscono a pieno titolo in un modello di cura, quello proprio delle cure palliative, che favorisce l’autodeterminazione e il coinvolgimento diretto della persona, nonché la condivisione dei propri percorsi terapeutici con i professionisti della salute.

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