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Cronaca Via Ballaro

Vendeva uccelli protetti a Ballarò, in casa le reti per catturarli: denunciato

I carabinieri hanno bloccato il business di un quaratenne palermitano, che nascondeva gli esemplari in un magazzino ad Altarello. Lì custodiva tutta l'attrezzatura utilizzata per il bracconaggio. La segnalazione era partita dall'Eital

Teneva nascoste decine di specie protette come cardellini e lucherini e 100 metri di reti da uccellagione, smpre pronto per soddisfare la "richiesta del mercato nero". I carabinieri hanno denunciato il disoccupato palermitano di 40 anni D.V., assiduo frequentatore del mercato storico di Ballarò. Teneva gli animali e gli strumenti utilizzati per la caccia o la cattura all’interno di un magazzino in via Petralia Sottana (GUARDA IL VIDEO). I reati a lui contestati sono quelli di ricettazione, maltrattamento e bracconaggio (detenzione e commercio di fauna selvatica protetta).

L’intervento dei carabinieri della stazione di Altarello di Baida e della compagnia di Palermo San Lorenzo, su segnalazione dell'Ente italiano tutela animali e legalità, ha consentito di sorprenderlo mentre provava a vendere alcune specie protette. Nel corso della perquisizione della sua abitazione nella zona di Altarello sono state trovati numerosi esemplari recentemente catturati: cardellini, lucherini, verzellini e fanelli detenuti dentro gabbie e trasportini angusti e sporchi.

"Tra questi anche un cardellino usato come ‘zimbello’ - spiegano dal Comando provinciale - imbracato con una corda e seriamente ferito. Rinvenute anche 6 reti da uccellagione, utilizzate per catturare gli animali, di cui una ancora nella confezione insieme a vari attrezzi, tra cui alcune roncole appese con cura al muro e verosimilmente utilizzate dall’indagato per preparare le aree dove avveniva la cattura con le reti".

Le attività si sono concluse nel pomeriggio con la liberazione degli animali e l’affidamento agli esperti dell’Eital di alcuni esemplari feriti per le necessarie cure. "L'operazione dei carabinieri - aggiungono dal Comando - ha rappresentato un duro colpo al traffico illecito di fauna protetta, poiché mai prima era stato scoperto e individuato il sito dove noti trafficanti di animali di Ballarò occultavano quelli rubati alla collettività. Un fenomeno criminale oramai al pari - concludono - che in Italia dà origine ad un cospicuo giro di affari ed un indotto non indifferente".

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