Voleva imporre il canone Rai a un commerciante, denunciato finto ispettore
Per settimane aveva tartassato l'ex titolare di un b&b sostenendo che avrebbe dovuto mettersi in regola coi pagamenti. La vittima ha denunciato tutto in commissariato e ha incontrato l'uomo a fianco di un poliziotto in borghese
Nelle ultime settimane aveva provato a convincerlo con una "logorante pressione psicologica", contestando all’ex titolare di un b&b il mancato pagamento del canone Rai. Ma era tutta una montatura. La polizia ha denunciato a piede libero un palermitano di 43 anni, di cui non sono state fornite le generalità, per abuso di titoli. Per smascherare l’uomo il commerciante si è rivolto alla polizia, fissando poi un appuntamento in un bar con il truffatore e in compagnia di un poliziotto in borghese. Dopo gli accertamenti con la stessa Rai si è scoperto che fosse semplicemente un agente esterno.
Si era accredito quale ispettore spiegando all’ex titolare del b&b che sarebbe stato il caso di mettersi in regola con il "canone speciale" riservato alle strutture ricettive. La vittima della tentata truffa, ritenendo "immotivata e illegittima tale richiesta, anche in ragione della circostanza - spiegano dalla Questura - che il b&b di cui era titolare non risultava provvisto di televisori, ha segnalato l’episodio al commissariato 'Porta Nuova'", dopo l’ennesima, indebita e pressante richiesta ricevuta dal fantomatico ‘Ispettore Rai’”.
E così, al fianco di un poliziotto in abiti civili, l’ex titolare del b&b si è presentato all’incontro nel bar prestabilito: "Il nostro operatore ha potuto assistere alla condotta scelta dal presunto ispettore. Ha tentato di raggirare la vittima della tentata truffa ipotizzando gravi conseguenze relative a salati controlli e approfondimenti di natura fiscale qualora la vittima non avesse corrisposto la somma richiesta firmando il relativo modulo". A quel punto al poliziotto si è qualificato chiedendo chiarimenti su quella "proposta".
Il 43enne poi denunciato per truffa è stato condotto in commissariato per fornire chiarimenti sull’accaduto. A seguito dei controlli con la Rai è venuto fuori il suo vero ruolo: si trattava di un agente esterno che si sarebbe dovuto limitare a informare la clientela dei servizi messi a disposizione dei contribuenti, "senza proporre abbonamenti e men che meno forzando la mano ai clienti per la restituzione di somme di denaro ipoteticamente maturate in passato".