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Cronaca Bagheria

Bagheria, scoperta bisca clandestina: denunciate dieci persone

Per accedere alla "sala da gioco" si utilizzava un portancino lontano da occhi indiscreti. All'interno sorpresi anche cinque giocatori che gestivano venti account di poker on line, così da potere collaborare ed ottenere un vantaggio sugli avversari

Bastava attraversare un portoncino sul retro di un palazzo, lontano da occhi indiscreti, per accedere ad un'organizzatissima bisca clandestina. La guardia di finanza ha sequestrato un locale, suddiviso in due stanzoni, all'interno dei quali c'erano numerosi tavoli da poker. Quattro persone sono state sorprese con fiches e contanti mentre giocavano (e per questo denunciate), mentre altre cinque persone stavano operando sui terminali informatici gestendo venti conti di gioco. Collaboravano fra di loro per scucire più soldi possibili agli ignari giocatori on line. Denunciato il biscazziere per esercizio di gioco d’azzardo, aggravato dall’istituzione di una vera e propria casa da gioco.

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L'immobile, un ex ristorante, era stato concesso ad un quarantenne originario di Bagheria, già noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti in materia di scommesse clandestine e gioco d'azzardo. Era sempre il primo ad arrivare e l'ultimo ad uscire. Dalle 22 in poi arrivavano anche i clienti, i quali potevano accedere alla bisca da un portoncino sul retro del palazzo. Così aveva inizio il viavai. I giocatori più giovani restavano all'incirca per un'ora, mentre i giocatori più grandi ed incalliti anche fino al mattino. Fatta irruzione nella sala da gioco i finanzieri hanno potuto appurare quello che stava accadendo all'interno.

In un tavolo si trovavano quattro persone impegnate in una partita di poker. Sul tavolo varie banconote di diverso taglie e fiches di tutti i colori. E se da una parte si giocava "live", nell'altra sala i giocatori erano impegnati al computer: cinque uomini operavano tramite quattro dispositivi su venti account diversi, tutti connessi sul sito di poker texano "People's poker". Ognuno di loro gestiva quattro conti di gioco, dando vita alla cosiddetta "collusion". Quest'ultima, in linguaggio tecnico, indica la pratica secondo la quale più giocatori collaborano fra di loro per ottenere un vantaggio sugli avversari, convinti di giocare con singoli ed onesti amanti delle carte. I giocatori "live" sono stati denunciati per il reato di partecipazione al gioco d'azzardo, mentre ai cinque sorpresi al pc sono state contestate le violazioni di accesso abusivo al sistema informatico e detenzione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici.

SCOMMESSE CLANDESTINE -  Gli agenti del Nucleo polizia tributaria del capoluogo hanno sequestrato due sale scommesse, una alla Zisa e l'altra in corso Calatafimi, i cui titolari risultavano sprovvisti delle licenza, nonché delle autorizzazione e concessioni fornite da Aams. A tutta la strumentazione rinvenuta, che consisteva in 25 postazioni e sette ministampanti, sono stati posti i sigilli. I computer risultavano collegati alla rete su siti per scommesse sportivi con bookmaker esteri non autorizzati.

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