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Cronaca Politeama / Via Cavour

Il pestaggio in via Cavour per un coro da stadio, identificato il "branco": tre denunce

I carabinieri hanno notificato a tre ragazzi di 22, 26 e 27 anni l'obbligo di dimora. Sequestrati gli abiti indossati quella sera e ripresi da alcune telecamere di videosorveglianza

Identificati i tre giovani autori dell’aggressione avvenuta a ottobre scorso in via Cavour. I carabinieri hanno denunciato M.C., A.D.C. e G.M., tre ragazzi rispettivamente di 22, 26 e 27 anni con l’accusa di lesioni aggravate. Sarebbero loro gli autori del pestaggio al termine del quale un gruppetto di amici è finito in ospedale. Sequestrati un casco, che sarebbe quello utilizzato per colpire una delle vittime, e gli indumenti indossati quella sera, come mostrano le riprese di alcune telecamere di videosorveglianza.

A raccontare a PalermoToday la violenza e i momenti di paura vissuti durante una serata come tante fra amici era stata proprio una delle vittime. Fra un bicchiere di birra, uno scherzo e una risata avevano iniziato a intonare cori da stadio per la loro squadre di calcio del cuore, il Palermo, prendendo in giro i tifosi della Juventus e dell’Inter. Di fronte a loro una comitiva intanto ascoltava. Una battuta di troppo, mormorata, “loro non cantano con noi, saranno strisciati” e in un attimo è stato il parapiglia.

Un giovane si avvicina, chiede spiegazioni ma non vuole saperne nulla. Quindi si avvicinano gli altri componenti del “branco” ed esplode la violenza. Calci, pugni, colpi di casco. Una sfilza di colpi proibiti prima di scappare e fare perdere le proprie tracce. "Hanno continuato a infierire pure dopo averci visto a terra stremanti e pieni di sangue", aveva raccontato ancora la vittima. Poi l’intervento dei carabinieri e delle ambulanze del 118. Fra le informazioni raccolte sul posto e l’analisi di alcuni video, gli investigatori sono riusciti a risalire all’identità degli aggressori.

Questa mattina i carabinieri hanno notificato ai tre presunti aggressori l’ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari ha disposto per loro, in attesa del processo, la misura cautelare dell’obbligo di dimora. Rimarginate le ferite, resta solo l’amarezza raccolta a caldo da chi era uscito per svagarsi e ha finito la sua serata su una barella al pronto soccorso: "La paura è stata tantissima. Pensare che un attimo prima ci stavamo divertendo fa rabbia e spavento. Ci stavamo solo divertendo. Non possiamo accettare che uscendo possano capitare cose del genere".

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